Al ministero delle Infrastrutture le Consulte piacciono. E a volte ritornano. Dopo la cancellazione della Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica avvenuta nel 2012 sotto la scura della spending review, il 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, il ministro Enrico Giovannini ha pensato di istituire con decreto la Consulta per le politiche delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Il suo compito sarà quello di elaborare proposte e indirizzi, aggiornare e condividere la valutazione d’impatto delle politiche e degli interventi del ministero, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Insomma, un momento di confronto tra parte sociali – un po’ come era anche la ricordata defunta Consulta – seppure orientata in modo più spinto sulla sostenibilità.
«Le decisioni sulle attività e i progetti che realizzeremo nei prossimi anni avranno un impatto su persone e imprese, su economia e ambiente – ha affermato il ministro Giovannini – è importante raccogliere pareri, dati e valutazioni per perseguire le attività del Ministero in un’ottica di condivisione finalizzata allo sviluppo sostenibile, in linea con la visione espressa nel cambio del nome di questo Ministero».
Nelle scorse settimane il ministro è stato impegnato in incontri con parti sociali, organizzazioni datoriali, associazioni ambientaliste e reti della società civile per ascoltare le loro proposte in merito ai progetti ministeriali inseriti nel PNRR. La nascita della Consulta, quindi, potrebbe inserirsi nell’ottica di una prosecuzione di quel dialogo, di una istituzionalizzazione costante e continuata nel tempo, anche «dopo l’approvazione del PNRR – ha aggiunto Giovannini – con focus di approfondimento sulle singole missioni del Piano stesso e sui progetti di competenza del Ministero. Mi fa particolarmente piacere aver firmato questo decreto nel corso della giornata mondiale della Terra, perché ci ricorda quanto uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale sia responsabilità di tutti».
Partecipano alla Consulta le associazioni ambientaliste e le reti della società civile, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle federazioni di settore, le organizzazioni imprenditoriali, dell’artigianato, delle cooperative.
Le riunioni della Consulta sono convocate dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, con cadenza almeno bimestrale e la partecipazione non comporta corresponsione di emolumenti, compensi, indennità o rimborsi.