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Manifesto per l’autotrasporto: i 10 punti di Conftrasporto-Confcommercio

Trasmesso a forze politiche e candidati un decalogo con le questioni ritenute fondamentali per favorire crescita e sviluppo del settore. Tra questi, l'introduzione dell'obbligatorietà dei costi minimi di sicurezza, la richiesta di mantenere le esenzioni sui carburanti meno inquinanti (come il Gnl), l'istituzione del divieto di carico e scarico da parte degli autisti, così come accade in Spagna e Portogallo

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Sostenere la transizione green con tempistiche di buonsenso, favorire il rinnovo del parco circolante mantenendo, nella fase di passaggio, le esenzioni sui carburanti meno inquinanti (come il Gnl). E, soprattutto, confermare il protocollo siglato al MIMS il 17 marzo scorso.

Sono alcuni dei punti del Manifesto redatto da Conftrasporto-Confcommercio in vista delle prossime elezioni politiche e trasmesso a tutte le forze politiche e ai candidati. La priorità è quella di accelerare il pagamento dei fondi ministeriali sugli investimenti (circa 500 milioni di euro) e aprire un tavolo di confronto con il prossimo governo. «Il trasporto stradale, che movimenta più del 70% delle merci, è un asset strategico del Paese, fattore abilitante primario del suo progresso economico e sociale – ha dichiarato il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè – Un programma di governo lungimirante non può non prevedere un sistema d’interventi volti a favorirne la crescita e lo sviluppo».

Pubblichiamo qui di seguito, in versione integrale, il decalogo redatto dall’associazione.

  • Costi minimi. Definire l’obbligatorietà dei costi minimi di sicurezza e i tempi di pagamento e regolamentazione delle soste improduttive.
  • Libera circolazione. Difendere presso l’Ue del principio della libera circolazione delle merci, con particolare riferimento all’asse del Brennero.
  • Fit For 55. Prevedere tempistiche congrue e strumenti idonei per accompagnare le imprese verso il cambiamento senza esserne travolte: ‘no’ all’ipotesi di revisione della direttiva sulla tassazione sui prodotti energetici e all’eliminazione del meccanismo di rimborso parziale (le nostre imprese hanno l’accisa più elevata d’Europa); ‘no’ all’eliminazione delle esenzioni consentite per il gas naturale (per non penalizzare le filiere presenti nel Paese: 30% di veicoli pesanti alimentati a GNL); ‘no’ all’estensione per l’autotrasporto del sistema ETS (se applicato si tradurrà in un incremento ulteriore di costo di circa 25 centesimi di euro al litro); sì al finanziamento per il rinnovo dei mezzi così da consentire l’accesso di nuove imprese al mercato solo se dotate di autoveicoli di categoria Euro VI o a trazione alternativa e non inquinante.
  • Indennità di trasferta. Incrementare l’indennità di trasferta esente da tassazione per i conducenti, anche per fronteggiare il grave problema della carenza di autisti, per il quale proponiamo inoltre di abbassare l’età minima a 18 anni, con un salario di ingresso adeguato agendo sulla parte contributiva e fiscale.
  • Divieti di circolazione. Vanno revisionati: attualmente sono oltre 80 le giornate interdette ai mezzi pesanti, limitazioni che ostacolano l’approvvigionamento delle merci ai negozi.
  • Motorizzazioni civili. Immettere in organico nuovo personale qualificato ed eventualmente privatizzare alcune funzioni. Ricostituzione dei Centri di revisione Mobili nei punti di ingresso nel Paese (Porti e confini).
  • Authority Trasporti: ridefinizione dei compiti per garantire il rispetto delle regole (oggi è solo un costo per attività inesistenti).
  • Trasporti eccezionali. Rivedere criteri e adempimenti burocratici eliminando gli ostacoli alla piena esecuzione di questa importante tipologia di trasporti.
  • Trasporto rifiuti. Sulla nuova ‘app’ R.E.N.T.R.I. del sistema di tracciabilità occorre un periodo di sperimentazione per evitare gli errori già commessi con il sistema Sistri, rivelatosi oneroso e inefficace.
  • Divieto di scarico per autisti. Istituire il divieto di carico e scarico dei veicoli industriali da parte degli autisti, così come in Spagna e Portogallo, con alcune eccezioni (dove l’apporto dell’autista è fondamentale).

Nei giorni scorsi anche un’altra associazione dell’autotrasporto, Assotir, avevo scritto alle forze politiche presentando un programma articolato in 4 punti per ridare slancio al settore (ne abbiamo parlato qui).

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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