È un’autentica montagna di sanzioni quella prodotta, nella settimana tra il 19 e il 25 aprile, dalla campagna congiunta organizzata da Roadpol e definita in modo inequivocabile «Speed Marathon». Il suo scopo ovviamente è quello di incrementare i livelli di sicurezza sulle strade e ridurre il numero delle vittime da incidenti stradali. Ma ovviamente finisce per far emergere delle violazioni assolutamente clamorose, con automobilisti pizzicati a viaggiare a oltre 187 km/h (com’è accaduto in Molise). Anche se una sorta di record su scala italiana lo hanno realizzato a Lucca, dove gli agenti della polizia stradale impegnati nell’operazione sono ricorsi all’installazione di un autovelox e a un telelaser finendo per cogliere in infrazione la bellezza di 467 sanzioni. In mezzo a questa folla nutrita, ovviamente, sono finiti anche tanti autisti di veicoli pesanti. Peraltro, ci giungono segnalazioni di decine e decine di autisti multati anche nel Friuli, a Milano, in Abruzzo e in tante altre parti del territorio.
Per giustificare questo alto numero di camion dovremmo anche dire che molte infrazioni sono state rilevate anche su strade provinciali, dove magari diventa più facile oltrepassare i limiti. Ma va anche chiarito che, a Lucca come altrove, molte infrazioni non sono state riscontrate tramite il rilevamento dell’autovelox o del telelaser, ma tramite controllo del tachigrafo, dalle cui registrazioni poi emergeva il dato che dimostrava la velocità media tenuta dall’autista del camion era superiore ai limiti consentiti.
Peraltro in proposito va ricordato che proprio lo scorso novembre la Commissione europea ha inviato una lettera al nostro paese per capire perché utilizzi il tachigrafo – che è uno strumento di registrazione dei tempi di guida e di riposo, per riscontrare invece il superamento dei limiti di velocità. Con la minaccia di portare la questione davanti alla Corte di Giustizia europea, nel caso in cui l’Italia non avesse risposto in modo soddisfacente.
Per approfondire la questione vi riproponiamo, su questo tema, l’episodio di K44 Risponde.