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Lato umano e digitalizzazione, ecco le leve per un PNRR efficace

Al convegno «Economia pulita» di Bologna il tavolo su mobilità e trasporti punta sulla valorizzazione delle risorse umane e sull'utilizzo della tecnologia telematica per sostenere una mobilità rispettosa dell'ambiente, ma anche produttiva

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Valorizzare le risorse umane e spingere sulla digitalizzazione. È la ricetta che emerge dalla tavola rotonda «Infrastrutture, mobilità, trasporti e logistica sostenibile nel quadro della mission del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)», svoltasi all’interno del convegno “Economia pulita” a Bologna. Il panel, coordinato da Massimo Campailla, professore associato di diritto dei trasporti e della navigazione all’Università di Ferrara, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del coordinatore generale di Federtrasporti, Fabrizio Ossani; di Marco Spinedi, presidente dell’Interporto di Bologna; di Marianna Tranchida per l’Aeroporto di Bologna e di Alessandro Tullio, AD di Trenitalia TPER. 

La premessa era che la logistica sostenibile dovrà proporre soluzioni di trasporto, consegna e riciclo delle merci rispettose dell’ambiente, con l’obiettivo di realizzare una catena del valore che includa la sfida ecologoca (riduzione degli sprechi e ottimizzazione dei consumi) e i problemi di mobilità.

Da questo punto di vista, i partecipanti hanno concordato sulla centralità delle risorse umane all’interno del PNRR. La ricerca della transizione ecologica non può cioè passare solo attraverso una sostenibilità ambientale e finanziaria, ma deve essere anche sostenibile socialmente. Per arrivare veramente a questa rivoluzione e ad un risultato produttivo nei giusto tempi, in altri termini, per tutti gli attori della filiera sarà molto importante governare il lato umano, sia sotto l’aspetto della formazione e dell’università che nel mondo del lavoro.

Più nello specifico, Ossani ha poi rimarcato come oggi «la gomma non si contrappone al ferro, anzi ne è alleata. Il mondo dell’autotrasporto guarda con grande interesse all’intermodalità ferrovia/strada come opportunità reale che va certamente perseguita». «Inoltre – ha aggiunto il coordinatore – la contribuzione più elevata del PNRR sarà sul fronte della digitalizzazione e quello è l’ambito su cui l’autotrasporto dovrà muoversi per intercettare i finanziamenti».

Da parte sua Spinedi ha reclamato per gli interporti un ruolo più centrale nel processo di transizione, «visto anche che siamo uno dei settori che avrà a disposizione più risorse per rispondere alle nuove esigenze».

In controtendenza invece Tranchida vede il settore trasportistico e in specie il comparto aereo messo in disparte dal Piano, che quindi dovrebbe prevedere una maggiore attenzione alle esigenze della mobilità tout court.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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