Vento di novità in casa Fiap: il 4 dicembre 2020 il Consiglio nazionale della Federazione ha nominato un nuovo segretario nazionale e due vicepresidenti, individuati rispettivamente in Alessandro Peron e nella coppia Gianpaolo Faggioli e Gennaro Romano. Peraltro, se rispetto a Peron si tratta di un avvicendamento abbastanza naturale – visto che era già attivo come direttore dell’associazione – rispetto alla nomina dei due vicepresidenti si tratta di un vero e proprio cambio di passo, perfettamente evidenziato dal fatto che al primo – Faggioli – siano state conferite le deleghe relative ai rapporti con le altre associazioni e con la committenza, mentre il secondo – Romano – si occuperà in particolare dell’internazionalizzazione delle imprese, delle relazioni con le organizzazioni estere e – delega particolarmente significativa – della costituzione dell’Area Giovani Imprenditori.
Largo ai giovani, dunque, ma non prima di aver dato merito a Silvio Faggi, segretario dimissionario ed evidentemente (ma anche giustamente) desideroso di godersi una sacrosanta pensione, per tutto quanto ha fatto non soltanto a sostegno della Fiap, guidata e motivata con strategie e visioni dal lungo orizzonte per più di trent’anni, ma per l’intero autotrasporto italiano, in particolare quando, con equilibrio e grande senso delle istituzioni, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente dell’Albo nazionale dell’Autotrasporto. Una figura che – stando alle sue stesse parole – è entrato in questo settore quando «era qualcosa di sconosciuto», ma è riuscito in fretta a coglierne le esigenze più profonde, animato da una passione sincera e soprattutto difficile da misurare in base all’anagrafe. E proprio attraverso questa passione, sottolinea emozionato il riconfermato presidente di Fiap, Massimo Bagnoli, Faggi «ha vissuto e partecipato di persona ai momenti e agli eventi chiave della storia dell’autotrasporto italiano». Una passione personale, che diventa l’anima di un’associazione e alla fine anche uno dei motori per lo sviluppo del settore. Un concetto che Bagnoli ha tenuto a ribadire, spiegando come «la storia e l’impronta etica della Fiap sono i suoi punti di forza. Sono la testimonianza di come la passione e la capacità delle persone che, nel tempo, le hanno scritte e alimentate, hanno lavorato per la crescita e la tutela delle imprese di un settore pilastro per l’economia». Faggi, ovviamente presente al Consiglio, fa spallucce e archivia con poche parole i suoi trascorsi «emozionanti», per enfatizzare invece la necessità di «iniziare a scrivere un nuovo capitolo nella storia della più anziana e onorabile associazione del settore».
Insomma, un passaggio di testimone pesante che non sfugge al neo segretario Peron, che non a caso definisce il compito di proseguire il lavoro svolto da Faggi non soltanto «un privilegio», ma anche «una grande responsabilità e farò del mio meglio per affrontare la sfida. Mi sono avvicinato al settore del trasporto professionale e alla logistica seguendo un percorso slegato dai sistemi associativi, bensì votato ai servizi. La casualità ha voluto, poi, che io incontrassi professionalità e valori etici nei quali mi sono riconosciuto, uniti a una forte spinta al raggiungimento di importanti obiettivi. Ci attende un futuro impegnativo, di ricerca e di rinnovamento, da approcciare con la forza e anche l’ambizione di tracciare nuovi percorsi, condivisi e unitari, per rappresentare a tutti i livelli gli interessi del settore».