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In corso nuovo confronto ministero-autotrasporto

È in corso il confronto tra la viceministra Bellanova e i rappresentanti delle associazioni di categoria, chiamati già stamani per proseguire il confronto. Intanto, mentre Legacoop Servizi e Produzioni aderisce al fermo, Anita prende le distanze

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Dopo la proclamazione del fermo giunta ieri sera da parte di Unatras in calendario per il 4 aprile prossimo, il ministero dimostra di voler prendere la cosa molto sul serio. Prova ne sia che già stamattina la viceministra Teresa Bellanova ha nuovamente convocato le associazioni per trovare una definizione della vertenza e per proseguire il confronto sulle questioni più calde. In più si fa sempre più concreta l’ipotesi, confermata anche da fonte governativa, che Palazzo Chigi darebbe il via libera a prendere misure extra per il gasolio utilizzato dall’autotrasporto, ulteriori quindi rispetto a quelle adottate per l’intera collettività.

Ragioni per cui confrontarsi, quindi, ce ne sono. Anche perché, come scriveva Unatras e come ha ribadito stamattina anche Legacoop Servizi e Produzioni, le indicazioni riportate nel protocollo vengono giudicate insufficienti per come sono state scritte, ma sono comunque apprezzate in termini di direzione. Per dirla in maniera diretta, va bene parlare di tempi di pagamento, ma va spiegato come devono essere fatti i controlli per far rispettare le norme. Va benissimo parlare di modifiche alle regole applicate per limitare i tempi di attesa al carico e allo scarico (a cui Uomini e Trasporti, peraltro, ha dedicato l’intero numero di marzo), ma va dettagliato anche in che senso. Insomma, sembra di capire che le indicazioni riportate nel protocollo andrebbero riscritte nel modo più possibile simile a una norma. Da far approvare poi in tempi stretti dal Parlamento – o da far confluire in un decreto legge analogo per materia – e renderla così esecutiva il prima possibile.

Va anche detto che non tutte le associazioni di categoria sono favorevoli al fermo nazionale. Anita, per esempio, ieri ha convocato d’urgenza i propri organi direttivi, e ha fornito un giudizio «sostanzialmente positivo» del protocollo di intesa proposto dalla viceministra, anche se – ha spiegato il presidente Thomas Baumgartner, «occorrerà valutare attentamente come i vari punti saranno concretamente tradotti in termini normativi, ma la vera emergenza da affrontare presto e bene è quella del caro gasolio, poiché al di là delle regole, certamente importanti, in queste ore le imprese hanno bisogno di risposte immediate per poter proseguire l’attività». Baumgartner spiega che un «pieno fatto oggi costa circa 700 euro in più rispetto al dicembre scorso e questo è un dato di fatto e il Governo deve innanzitutto verificare quanto questo aumento sia giustificato e intervenire prontamente laddove fossero accertate manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere».
Infine, il presidente ricorda di aver invitato nei giorni «le imprese alla puntuale applicazione della clausola di adeguamento del costo del carburante, in vigore per legge dal 2008» affiché – ha concluso – «l’incremento di costi che non dipendono dalla volontà o dall’efficienza dell’impresa, come nel caso del gasolio, siano recuperati dal mercato».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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