Inizia anche in Italia la stagione dei semafori temporizzati o, meglio, con il countdown, vale a dire dotati di un conto alla rovescia che visualizza il tempo mancante all’accensione dei vari colori. È quanto prevede un decreto firmato il 5 settembre dal ministro Enrico Giovannini, in cui si stabilisce un’introduzione obbligatoria entro due anni.
L’utilità di una disposizione di questo tipo la si misura soprattutto sugli utenti fragili della strada, ovvero pedoni e ciclisti intenzionati ad attraversare una strada e che magari ci ripensano e attendono il «verde» successivo laddove il tempo residuo per l’accensione del «rosso» è di pochi secondi. Però, si calcola che potrà essere utile anche negli incroci, laddove gli autisti dei veicoli – camion e furgoni compresi – potranno valutare sulla base del tempo residuo mostrato dal semaforo se sia opportuno accelerare o piuttosto frenare per tempo.
Dal punto di vista tecnico, l’indicazione del tempo residuo può essere visualizzata tramite due o tre cifre e andrà posizionata a non più di quattro metri da terra.
Il decreto specifica pure gli ambiti di applicazione distinguendo i nuovi impianti semaforici (in cui il countdown va previsto già in fase di progettazione) da quelli già esistenti, quelli con attraversamenti pedonali da quelli ciclabili. Il decreto definisce anche i casi in cui l’installazione dei dispositivi è obbligatoria o a discrezione degli enti proprietari o gestori delle strade in funzione della loro utilità per gli attraversamenti pedonali e ciclabili, prevedendone l’obbligo nelle intersezioni più pericolose.
Sono previsti obbligatoriamente, per esempio, in caso di sensi unici alternati laddove il periodo di accensione del rosso sia superiore a 120 secondi o quando la fase di accensione del verde per una corrente di traffico è attuata dall’arrivo del veicolo, e la fase di rosso residuo, dall’istante di attivazione, sia superiore a 90 secondi.
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