Mentre sulla Gazzetta Ufficiale del 25 luglio viene pubblicato il decreto 19 luglio del ministero dell’Economia di concerto con quello della Transizione Ecologica hanno prorogato al 21 agosto il taglio delle accise, già si parla di prorogare nuovamente la misura, ma qualcuno rivuole a tutti i costi il recupero delle accise per le aziende di autotrasporto. Ma procediamo con ordine.
Il decreto interministeriale quantifica in questo modo le accise sui carburanti. In particolare:
– benzina: 478,40 euro per mille litri;
– gasolio: 367,40 euro per mille litri;
– GPL: 182,61 per mille chilogrammi;
– gas naturale per autotrazione: zero euro per metro cubo.
L’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione è fissata, peraltro, al 5%.
Per quanto riguarda il gasolio utilizzato come carburante per veicoli di massa superiore a 7,5 ton e di classe ambientale euro V ed euro VI non si applica l’aliquota ridotta pari ad euro 403,22 per mille litri di prodotto, giacché meno favorevole. E quindi per tale periodo non sarà riconosciuto il credito d’imposta per il rimborso delle accise di 214,18 euro per mille litri essendo stato assorbito dal taglio generale delle accise.
Una proroga tira l’altra
Ma come riportato dall’Ansa si sta già parlando di confermare il taglio delle accise anche oltre il mese di agosto. E dovrebbe comparire già nel nuovo decreto Aiuti, insieme – a quanto sembra – alla proroga del bonus di 200 euro. Per la precisione si ipotizza di prolungare il taglio di 30,5 centesimi al litro sulle accise sui carburanti per altri 40 giorni circa, in modo da arrivare fino a settembre per poi affidare al nuovo governo il compito di decidere se prorogare ulteriormente la misura. Se però i tempi dovessero sembrare troppo stretti, si potrebbe ipotizzare di confermare il taglio fino al 15 ottobre.
Trasportounito di nuovo all’attacco
A tal proposito, registriamo pure l’ennesima iniziativa di Trasportounito. L’associazione che già aveva proclamato un fermo poi congelato a causa della caduta del governo, adesso invia una comunicazione di diffida ad adempiere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al titolare del dicastero del MIMS e al rappresentante del Governo con delega all’autotrasporto, affinché ripristinino la procedura relativa al recupero delle accise da parte delle imprese di autotrasporto, per tutto il periodo in cui è, o sarà vigente, la riduzione generalizzata delle aliquote delle accise sui carburanti.
La diffida – stando alle argomentazioni di Trasportounito – trae origine dalla decisione del Governo di sospendere dal 22 marzo al 21 agosto (salvo proroghe, appunto) la pratica dell’utilizzo del carburante “ad uso commerciale” alle imprese di autotrasporto, per effetto della riduzione alla fonte di una parte delle accise. E tale pratica – secondo l’associazione – è stata legittimata dall’Unione Europea dal 1° gennaio 2004. E quindi – fa notare il segretario generale Maurizio Longo – «l’uso commerciale del carburante diesel, il cosiddetto “gasolio professionale” come si definiva negli anni della sua conquista, così come avviene in ambito comunitario, non può essere oggetto di distorsione della concorrenza, ovvero soggetto a sospensione, riduzione o esclusioni ecologiche».
L’idea dell’associazione è, una volta trascorsi novanta giorni senza aver ottenuto risposta (vale a dire il periodo utile per il silenzio-assenso), di avviare pratiche legali per il recupero e di passare poi alle azioni di natura sindacale una volta insediato il futuro Governo.