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Il MIT convoca l’autotrasporto per il 16 marzo. A più di tre mesi dal primo incontro…

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Schermaglie educate quelle che si registrano tra associazioni di categoria e ministero dei Trasporti. A tutt’oggi le due parti si sono incontrate una sola volta – lo scorso 14 dicembre – e a rappresentare il governo c’erano sia il ministro Matteo Salvini, sia il viceministro Edoardo Rixi. E fu un incontro positivo, da tutti descritto come molto costruttivo.

Poi però da allora non è accaduto praticamente nulla. In altri casi Unatras aveva impiegato anche meno tempo per far sentire la sua voce, ma stavolta, forse anche perché percepisce un contesto politico in un qualche modo favorevole all’autotrasporto, ha atteso molto per scrivere una lettera di messa in mora. Che ufficialmente è partita il 14 febbraio e non perché fosse San Valentino, ma perché erano trascorsi esattamente due mesi dalla convocazione rimasta lettera morta. Un tempo minimo che, evidentemente, il raggruppamento unitario delle associazioni di categoria, voleva concedere. Un po’ perché c’era stato Natale, un po’ perché c’erano state le elezioni regionali.

Fatto sta che nella lettera a Salvini e a Rixi Unatras non dice molte cose. Sostanzialmente fa presente che la categoria è delusa, che sperava si concretizzassero in fretta gli atti necessari a rendere spendibili i 310 milioni stanziati dal governo per il settore (200 dei quali presenti in legge di Bilancio), così da «contrastare gli effetti devastanti degli alti costi dei carburanti». Anche perché, senza quei soldi, si corre il rischio – che le associazioni ovviamente vorrebbero scongiurare – che la situazione possa «degenerare e produrre forme di protesta incontrollate».
Se si vuol evitare tale prospettiva – e qui c’è la frase più dura della missiva – «non è più tollerabile l’immobilismo con cui si sta gestendo l’intera vicenda, che vede come vittime sacrificali migliaia di realtà imprenditoriali che, seppur eroicamente resistono, non sono più in condizioni di andare avanti». 
Da qui poi discende la necessità di una convocazione urgente. 
La risposta non si è fatta attendere troppo, ma non sembra nemmeno avere i caratteri dell’urgenza: l’appuntamento, infatti, è fissato per le 10 di giovedì 16 marzo. Quindi dopo più di tre mesi dal primo incontro.
Malgrado tutto ciò le associazioni per ora apprezzano educatamente l’invito. Claudio Donati, segretario di Assotir, commentando positivamente la convovazione, sostiene che «occorre definire subito un’agenda dei lavori per affrontare le principali criticità che affliggono il settore dell’autotrasporto. E stabilire una tempistica chiara, il Ministero deve intervenire entro la fine dell’anno in corso».
Ma soprattutto il segretario approfitta della situazione per rimettere sul piatto della discussione il «ripristino dei costi minimi obbligatori, la lotta alla intermediazione parassitaria, la certezza dei tempi di pagamento e la retribuzione delle soste». Una serie di misure che definisce «coraggiose», perchè «vanno a scardinare interessi consolidati, e non a caso finora sono state sempre rinviate».
L’Associazione spiega che una volta reintrodotti i costi minimi obbligatori per legge, si arginerà la corsa al massimo ribasso che penalizza le tariffe dei servizi di trasporto. Adottando invece una nuova disciplina della subvenzione (peraltro prevista dal Regolamento UE 1055/2020) si potrà contrastare invece quella intermediazione parassitaria che ormai impera nel settore. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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