Avete un GPS con cui controllate i veicoli della vostra flotta? Da oggi conviene che lo utilizziate in maniera un po’ più attenta. Con una decisione in parte spiazzante e sicuramente destinata a lasciare strascichi, il Garante della Privacy ha inflitto una sanzione di 50 mila euro a un’azienda di autotrasporto perché monitorava in modo illecito una cinquantina di dipendenti tramite i sistemi di geolocalizzazione installati sui veicoli aziendali.
La decisione, adottata con un provvedimento del 16 gennaio ma pubblicata soltanto ora sul portale, si fonda su una serie di condotte adottate dall’azienda sanzionata e giudicate dal Garante come una grave violazione della normativa privacy. In particolare, il sistema GPS tracciava costantemente posizione, velocità, chilometraggio e stato dei veicoli, senza rispettare i limiti imposti dal provvedimento autorizzatorio rilasciato dall’Ispettorato territoriale del lavoro. Per esempio, tra questi limiti compare l’obbligo di rendere anonimi i dati e di adottare soluzioni tecnologiche in grado di limitare la raccolta di dati personali non necessari o eccedenti rispetto alle finalità di sicurezza e di organizzazione aziendale.
La nota del Garante, poi, sottolinea come gravi la mancata distribuzione ai lavoratori di un’informativa e la diretta identificabilità dei conducenti. Infine, i dati venivano conservati per oltre cinque mesi, violando così i principi di minimizzazione e limitazione della conservazione previsti dal GDPR.
Oltre alla sanzione di 50 mila euro, il Garante ha imposto all’azienda di fornire un’informativa conforme ai dipendenti e di adeguare il trattamento dei dati GPS alle condizioni stabilite dal provvedimento autorizzatorio.