1,153145 euro: è questa la quantificazione ufficiale del contributo che lo Stato concede alle imprese a titolo di ferrobonus, relativamente alla V annualità, relativa cioè al periodo 2021-2022, per ogni singolo treno*chilometro. La quantificazione, pubblicata sul sito di RAM spa, è stata calcolata tenendo conto di due fattori: il primo è che il contributo stesso, riconosciuto a ogni singola impresa in base ai treni*chilometri effettuati nei 12 mesi, può essere al massimo di 2,50 euro per ogni treno*chilometro di trasporto intermodale o trasbordato; il secondo è che le risorse effettivamente disponibili per l’annualità in questione sono 37.759.457 euro.
In ogni caso, le aziende beneficiarie del contributo – che sono, lo ricordiamo, le società ferroviarie e gli MTO (gli operatori di trasporto multimodale) – devono poi ribaltare ai propri clienti (vale a dire a chi ha beneficiato dei servizi di trasporto ferroviario) una riduzione del corrispettivo almeno pari al 50 per cento dell’ammontare degli contributi percepiti, sotto forma di rimborso diretto o di sconto per successivi servizi prestati, entro e non oltre 60 giorni dal ricevimento del contributo medesimo.
Inoltre queste stesse imprese sono gravate di due obblighi:
- informare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del ribaltamento del contributo entro i 30 giorni successivi all’avvenuto trasferimento di risorse;
- verificare la regolarità delle imprese di autotrasporto di merci per conto terzi presso il Portale dell’Albo degli Autotrasportatori.