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Euro 7, via libera del Consiglio UE, ma con tempi «diluiti»

L’organo della Comunità europea approva il nuovo regolamento, stabilendo per i mezzi pesanti limiti di emissione inferiori e condizioni di prova leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6 (graziate auto e furgoni). Tuttavia, nella proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia per i pesanti

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Il Consiglio dell’Unione Europea si è espresso oggi sul regolamento Euro 7, ovvero la proposta di legislazione per l’omologazione di veicoli a motore e motori, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli, relativamente alle emissioni e alla durabilità delle batterie.
Il nuovo regolamento – che per la prima volta include nel campo di applicazione di un unico atto giuridico autovetture, furgoni e veicoli pesanti – mira a stabilire regole più appropriate per ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici prodotte dal trasporto su strada.

In questo senso la proposta approvata, elaborata dalla Spagna, presidente di turno dell’Ue, e appoggiata dall’Italia, fissa secondo il Consiglio «livelli realistici di emissioni per i veicoli del prossimo decennio» e comporta «un equilibrio nei costi di investimento dei fabbricanti e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento». La proposta è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, Paesi Bassi, astenuti.
In particolare, l’orientamento generale del Consiglio mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova per i veicoli leggeri attualmente applicabili. Nel caso dei veicoli pesanti, invece, i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate.

I nuovi elementi dell’Euro 7

Vediamo le caratteristiche del nuovo Euro 7. Innanzitutto, vengono fissati limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Si introducono inoltre prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche e vengono imposte prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede infine l’uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.

Le modifiche alle proposte della Commissione

Tenendo conto degli obiettivi in materia di ambiente e salute, il Consiglio ha di conseguenza proposto una serie di modifiche pragmatiche alla proposta della Commissione:

  • le condizioni di prova e i limiti di emissione attualmente applicabili (stabiliti nell’Euro 6) sono mantenuti per i veicoli M1 e N1 (autovetture e furgoni privati);
  • nel caso dei veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e dei veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6/VI;
  • è rafforzato l’allineamento dei limiti di emissione di particolato dai freni e dei limiti del tasso di abrasione degli pneumatici con le norme internazionali adottate dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite;
  • sono fissate scadenze chiare per l’adozione di atti di esecuzione (da parte della Commissione) al fine di garantire agli operatori economici chiarezza e certezza del diritto.

Tempi più lunghi per l’entrata in vigore

La novità di maggior rilievo, concordata dopo una lunga trattativa, riguarda però l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate. Per i veicoli commerciali pesanti si prevedono 48 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi di modelli esistenti già omologati. Per auto e furgoni rispettivamente da 24 si è passati a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per auto e furgoni la proposta iniziale della Commissione indicava rispettivamente metà 2025, per i veicoli pesanti metà 2027, periodi più corti.
Per i piccoli costruttori le norme Euro 7 si applicherebbero infine dal primo luglio 2030 per auto e furgoni, dal primo luglio 2031 per i veicoli pesanti.

Prossime tappe

Il Consiglio UE ha infine dato mandato alla presidenza del Consiglio per avviare negoziati con il Parlamento europeo, che cominceranno non appena quest’ultimo avrà anch’esso adottato una sua posizione in merito.

Urso (Mimit): «Su Euro 7 ha prevalso la ragione»

«Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione – ha commentato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy – e risponde a una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia».

Hernández (ministro spagnolo): «Proposta equilibrata tra costi e beneficio ambientale»

«La presidenza spagnola si è dimostrata sensibile alle diverse esigenze e alle richieste degli Stati membri – ha dichiarato Héctor Gómez Hernández, ministro spagnolo ad interim dell’Industria – e crediamo di aver ottenuto un ampio sostegno, un equilibrio nei costi di investimento dei produttori e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento».

De Vries (Acea): «Un buon accordo sugli standard, ma costi restano alti»

L’Associazione europea costruttori di automobili (Acea) ha espresso la sua soddisfazione dopo l’ok del Consiglio Ue: «La posizione degli Stati membri rappresenta un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea – ha spiegato la direttrice di Acea, Sigrid de Vries – Tuttavia la norma richiederà ingenti risorse aggiuntive da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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