«Il confronto sull’emergenza autotrasporto e sulle regole è permanente. Il nostro obiettivo è arrivare a soluzioni soddisfacenti per tutte le parti. Siamo al lavoro per dare risposte concrete e immediate. Per questo ho convocato nel pomeriggio il Tavolo Autotrasporto». Così la Viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, che nel pomeriggio di oggi – alle ore 17:30 – presiederà il Tavolo Autotrasporto convocato per affrontare l’emergenza del caro carburante.
Al Tavolo sono state convocate tutte le associazioni degli autotrasportatori, con l’obiettivo di trovare una soluzione alla crisi del settore e alle proteste che negli ultimi giorni sono scaturite in alcune parti dell’Italia (ne abbiamo parlato qui). «Condizione determinante – ha dichiarato Bellanova – è naturalmente la responsabilità di tutti, istituzioni e parti sociali, perché le difficoltà che le aziende stanno incontrando e su cui è in atto la ricerca di soluzioni non degenerino, come sta accadendo in alcune realtà, in problema di ordine pubblico». «Stiamo lavorando – ha proseguito – perché nel Decreto energia vi siano norme utili per il settore».
Intanto questa mattina Trasportounito ha diramato una nota in cui afferma che le proteste di questi giorni avrebbero coinvolto circa 90.000 mezzi pesanti, corrispondenti a a un taglio di 30 milioni di quintali sulla capacità di trasporto e a conseguenze rilevanti su settori come il trasporto di deperibili e l’ortofrutta. L’associazione ha inoltre calcolato che altri 30-40 mila mezzi non siano in grado di superare e risolvere difficoltà di movimento rispetto a percorsi, triangolazioni e carichi/scarichi.
«È particolarmente grave – ha sottolineato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – che non si comprendano oggi le ragioni, in parte cronicizzate, in parte esplose per l’aumento dei costi di carburante, dell’autotrasporto italiano, costretto oggi a una protesta che assomiglia ogni giorno di più a un fermo tecnico, ovvero al blocco dei mezzi per impossibilità pratica di pagarne i costi di gestione».