Dopo una settimana di proteste e di agitazioni, seguita da una settimana di trattative, l’autotrasporto spagnolo ottiene una serie di riforme dal governo arrivando a definire una sorta di riforma strutturale del settore, appoggiata a una ventina di misure che dovranno essere recepite in un apposito decreto da approvare entro il prossimo febbraio. Si tratta di misure su cui il trasporto merci stradale spagnolo richiedeva da tempo. Alcune – non sfuggirà – sono esattamente identiche a quelle richieste anche dall’autotrasporto italiano: si parla infatti di indicizzazione delle tariffe all’andamento del prezzo del gasolio, di esonero dell’autista dalle attività di carico e scarico, di contenimento dei tempi di attesa, di aree di sosta sicure, di regolarizzazione del distacco di autisti stranieri. Ma andiamo a vedere le principali misure che compongono tale riforma.
– Divieto di carico e scarico: all’autista sarà proibito, tramite puntuale sistema di sanzioni, di caricare e scaricare merci, fatta eccezione per alcuni settori particolari – i traslochi, i trasporti con cisterne e quelli con bisarca, le gru, le consegne di pacchi – in cui il loro operato sarà remunerato in maniera distinta rispetto alla guida. Una misura che molti giudicano difficile da applicare e soprattutto facile da aggirare, in quanto a questo scopo è sufficiente stipulare un accordo specifico con l’autista al momento dell’assunzione.
– Adeguamento delle tariffe di trasporto alle variazioni del prezzo del gasolio: una misura obbligatoria, impossibile da derogare tramite accordi tra le parti e con cui si aggiornano di fatto le tariffe di trasporto di tutti i contratti continuativi, scritti o verbali che siano. In base ai calcoli ministeriali, visto che nell’ultimo anno l’aumento del gasolio è stato in Spagna di circa il 32%, le tariffe possono aumentare mediamente, almeno per i camion più pesanti, del 10,3%.
– Controlli alle imprese di trasporto straniere attive in Spagna: la direttiva europea sugli autisti distaccati diventa parte integrante della legislazione spagnola e imporrà alle imprese straniere l’obbligo di segnalare per via telematica l’esecuzione di qualsiasi servizio di trasporto internazionale o di cabotaggio nel paese, rispettando le condizioni salariali dei contratti collettivi spagnoli.
– Pedaggi stradali: si ribadisce l’impegno, assunto dal ministero dei Trasporti nel 2020, di non imporre pedaggi stradali ai camion senza previo consenso delle associazioni dei trasportatori.
– Conservazione per il settore del regime fiscale del gasolio professionale.
– Tempi di attesa nei centri di carico e scarico: la situazione attuale sarà studiata per definire il costo dei tempi di attesa e come evitarle. Fino d’ora però si indica l’attesa deve essere contenuta in un’ora al massimo e se va oltre scatterà una compensazione economica. Al riguardo, una delle principali associazione dell’autotrasporto, la Fenadismer, ha stilato un elenco delle piattaforme logistiche inefficienti, in cui i tempi di attesa arrivano mediamente a 2-3 ore (vi compaiono i supermercati Día de Getafe, Sabadell e Arroyomolinos, Alipensa e Cash a Málaga, Lidl de Narón, Alcalá de Henares e Málaga, Carrefour de Armilla, Prat de Llobregat e Torrejón, Alcampo de Valdemoro, Eroski de Ciempozuelos, Supersol de Málaga nonché quello di El Corte Inglés di Valdemoro) e uno di quelle che invece riescono a contenere l’attesa a circa un’ora (le piattaforme Mercadona ad Antequera e Abrera, Eroski de San Agustín de Guadalix, Consum de El Prat, Makro de Quer, Alcampo de San Lucar e Aldi de Dos Hermanas). Infine, esistono anche delle realtà che con la loro efficienza sono riusciti a cancellare i tempi di attesa dimostrando quindi che si tratta di un’operazione assolutamente realizzabile e che quindi possono funzionare come stimolo per il resto del mercato (Costco a Getafe e Las Rozas o Alcampo ad Aranda de Duero, Elecrerc a Miranda de Ebro, Sabeco ad Alcalá de Henares o Mercadona a Sant Sadurní).
– Modifica della capacità di carico e scarico dei camion: entro la fine del 2022, le procedure per la circolazione di megatrailers saranno facilitate, aumentando l’altezza massima a 4,5 metri (per il trasporto di paglia, di animali vivi e per le consegne su distanze inferiori a 50 km). Il raggiungimento delle 44 tonnellate avverrà in modo graduale e sempre con il consenso delle associazioni dei trasportatori.
– Aiuto ai trasportatori anziani e formazione: oltre ai sostegni economici per trasportatori anziani o disabili e per la formazione professionale, viene creato un gruppo di lavoro per individuare le misure da adottare per risolvere la carenza di autisti entro nove mesi.
– Aiuti per la digitalizzazione delle imprese e la costruzione di aree di parcheggio sicure: il governo stanzierà 20 milioni di euro per la realizzazione di nuove aree di parcheggio sicure e 140 milioni per la digitalizzazione delle imprese di trasporto e per la formazione dei professionisti. Sempre a proposito di aree di sosta, sarà creato uno standard per la loro certificazione basato sui servizi e sulle condizioni offerte ai trasportatori.
– Revisione dei contributi lavorativi per autisti: il ministero del Lavoro analizzerà quali contributi lavorativi applicare alle imprese per i conducenti al fine di giungere a una loro eventuale revisione, sulla base della riduzione dei tassi di incidenti sul lavoro.
– Creazione di un codice di buone pratiche commerciali nella contrattazione del trasporto merci, finalizzato a promuovere relazioni corrette, eque e leali tra le imprese. Sarà anche istituito un registro statale delle aziende che adottano tale codice.
– Attuazione di una casella di posta elettronica per la segnalazione anonima del mancato rispetto dei regolamenti per facilitare le attività di ispezione dei trasporti.