Il primo grazie diretto all’autotrasporto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, l’aveva espresso già lo scorso 13 marzo, quando, apparendo in video sulla sua pagina Facebook, sottolineò che, «senza gli autotrasportatori e gli operatori della logistica, il paese si sarebbe completamente fermato». Poi, ribadì lo stesso concetto una seconda volta, a cavallo tra il 29 e il 30 ottobre, quando in una doppia apparizione (tra un convegno organizzato da Parts Truck in collaborazione con FIAP e un’assemblea dei dirigenti nazionali di Confartigianato Trasporti), dopo aver nuovamente ringraziato l’autotrasporto per aver «svolto con continuità e professionalità un lavoro oggettivamente reso più complicato dalla pandemia», aggiunse che «terrò alta l’attenzione sul settore perché non vorrei che in un futuro ritorno alla normalità venisse derubricato il vostro ruolo strategico».
E una tale conservazione elevata dell’attenzione, che evidentemente la ministra ha preso a cuore, la si ottiene non soltanto con un impegno istituzionale, ma anche con uno sforzo di carattere comunicativo. È quanto si è appreso ieri quando, seppure parlando nuovamente a un consesso di operatori dei trasporti e della logistica (la presentazione del volume di Graziano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, che raccoglie contenuti e spunti emersi dai passati cinque Forum di Cernobbio organizzati ogni anno da Conftrasporto), De Micheli ha spiccato il salto di livello, preannunciando una comunicazione diretta all’opinione pubblica o, se si preferisce, alla totalità dei cittadini. Di quelli, quanto meno, che guardano la tv e che nel corso delle festività natalizie avranno modo di vedere uno spot realizzato appositamente dal ministero per ringraziare nuovamente gli operatori della logistica per l’impegno profuso nel garantire nei mesi del lockdown la distribuzione dei generi di prima necessità , ma soprattutto – ha chiarito la ministra – per «far acquisire la consapevolezza a chiunque ogni giorno si rechi in un supermercato di cosa ci sia dietro quell’acquisto, di quante persone si devono mettere in moto per renderlo possibile».
Insomma, per far comprendere che le merci, sia quando sono acquistate tramite canali digitali, sia quando vengono direttamente prelevate da uno scaffale fisico, non si materializzano per magia, ma grazie a un lavoro organizzativo puntuale, che ha dimostrato di saper accelerare quando ce n’è necessità e che, soprattutto, garantisce al paese la distanza dalla carestia. Perché se l’autotrasporto e la logistica si fermassero – sono parole ribadite anche dal direttore di RAM, Ennio Cascetta, in un’intervista pubblicata sul numeri di dicembre di Uomini e Trasporti – in appena cinque giorni a questo andremo incontro.
A Natale, seppure in mezzo a doni e a cenoni ridimensionati (almeno nel numero dei partecipanti), forse in tanti se ne renderanno finalmente conto. E magari cominceranno ad accettare come normale che, per un compito così delicato, si possa spendere una cifra adeguata.