In attesa dei Gigaliner, l’Italia fa un (piccolo) passo avanti nell’utilizzo dei camion di 18 metri: i 330 veicoli già in circolazione nell’ambito del «Progetto Diciotto» potranno continuare a viaggiare senza limiti temporali. Una circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pubblicata nei giorni scorsi, concede la possibilità a questi camion allungati di rinnovare la carta di circolazione in via amministrativa presso un qualsiasi ufficio della Motorizzazione con la rimozione del limite temporale di 15 anni legato al progetto, avviato nel 2008.
Ancora ostacoli normativi
Ma per la completa liberalizzazione dell’utilizzo di questi complessi veicolari composti da trattore e semirimorchio con lunghezza complessiva di 18 metri (con massa fino a 44 tonnellate) bisognerà attendere l’aggiornamento del Regolamento di attuazione del Codice della strada. Infatti, se l’articolo 61 del Codice della strada è stato aggiornato e attualmente prevede che la lunghezza totale degli autoarticolati e autosnodati sia di 18,75 metri, così non è stato per l’articolo 216 del Regolamento che ferma la lunghezza massima a 16,50 metri. Un cavillo normativo che frena di fatto il libero utilizzo di questi mezzi e che dovrebbe essere cancellato dalla nuova tornata di modifiche al Codice della strada, all’esame del Parlamento.
Il mercato bloccato
Nel frattempo, l’Italia sta perdendo tempo e (competitività). Il progetto Diciotto, promosso da diverse sigle dell’autotrasporto tra cui Anita, era nato per sperimentare la possibilità di migliorare l’efficienza del trasporto di merci su strada ad alta intensità di volume, garantendo risparmio di carburante e riduzione delle emissioni inquinanti. A distanza di oltre 15 anni, il mercato rimane bloccato e sulle strade circolano ancora solo 330 mezzi. Quando invece l’utilizzo di questi complessi veicolari più lunghi è molto diffuso in diversi paesi europei, tra cui la Germania dove ne circolano diversi di proprietà di aziende italiane con filiali in quel paese. Il vantaggio di avere più spazio è facilmente comprensibile e utile, in particolare, per i carichi legati alla grande distribuzione che, spesso, hanno volumi ampi, ma leggeri. Senza l’adeguamento normativo, però, sia le aziende che i costruttori di semirimorchi si trovano ad affrontare un clima di incertezza con una diffusione a macchia di leopardo che non incentiva gli investimenti.
I gigaliner in arrivo
D’altra parte, l’ampliamento delle dimensioni si sta già facendo strada in Europa con l’apertura ai gigaliner, complessi veicolari da 60 tonnellate, lunghi 25 metri, denominati European Modular System (EMS), già sperimentati in Svezia, Finlandia e Germania, sui quali la nuova Commissione europea dovrà tornare a esprimersi. E che in Italia non raccolgono molti favori…