Il Comitato San Cristoforo chiede a Società Autostrade (ASPI) di restituire i pedaggi che non sono stati impiegati nella manutenzione delle opere che la società si era impegnata a effettuare e che, in sostanza, «sono stati utilizzati – secondo il Comitato – per remunerare direttamente o indirettamente gli azionisti».
Il Comitato San Cristoforo, composto da associazioni imprenditoriali e grazie al sostegno delle vittime del Ponte Morandi – ha presentato alla Commissione Trasporti e Ambiente un esposto con cui vuole tenere accesi i riflettori e promuovere il dibattito sia sulle concessioni autostradali, in particolare sulla mancata manutenzione e i mancati investimenti, sia sui fondi che le società concessionarie di autostrade avevano già incassato – grazie al rincaro dei pedaggi degli ultimi anni – per poter effettuare i lavori, mai svolti, sul nodo autostradale ligure.
Il Comitato, inoltre, sembra voler evitare che eventuali ipotesi di cessione della società concessionaria faccia venir meno l’attenzione sull’appropriazione indebita di somme che poi non sono state utilizzate per i fini per cui erano state incassate dalla concessionaria con i pedaggi. Quindi un’azione più finalizzata a quantificare e determinare le somme incassate piuttosto che a chiedere danni o ristori per le tragiche conseguenze del crollo del Ponte, o per la congestione ormai cronica della rete autostradale ligure, a causa della concentrazione di lavori di manutenzione e quindi di cantieri che avrebbero dovuto essere cadenzati negli anni passati.