Anita, l’associazione del trasporto e della logistica di Confindustria, ha presentato al Transpotec l’Osservatorio Giovani Autotrasporto e Logistica. Si tratta di uno strumento costituito per trovare soluzioni concrete alla carenza di autisti e addetti che minaccia il settore.
Durante la presentazione, moderata dal direttore di Uomini e Trasporti, Daniele Di Ubaldo, e aperta dal vicepresidente Anita referente per l’area formazione, Natale Mariella, l’emergenza della mancanza di conducenti è stata rimarcata da Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, che ha illustrato uno studio di Unioncamere – Excelsior. Nel report è evidenziato come tra il 2019 e il 2023 si sia registrata una crescita dello squilibrio tra domanda e offerta di lavoro pari a oltre 15 punti percentuali, dal 15,1% al 30,6%. Lo scorso anno la figura dell’autista si è attestata al secondo posto della classifica per numero maggiore di assunzioni di difficile reperimento, mentre il 73% delle imprese nazionali attive nel segmento ha programmato assunzioni nello stesso periodo. Ma nel primo semestre 2024 le assunzioni riusciranno a coprire meno della metà del fabbisogno reale di 65.430 posti di lavoro.
Con la creazione dell’Osservatorio Giovani Autotrasporto e Logistica, Anita si propone di conseguenza alcuni precisi obiettivi. Tra questi quelli di incoraggiare l’accesso alla professione, conoscere le aspettative professionali delle nuove generazioni, sostenere l’uguaglianza di genere (favorendo inclusività e empowerment femminile); offrire un indirizzo informato alla futura forza lavoro di domani (creando un punto di incontro fra il sistema imprenditoriale e gli studenti); sensibilizzare le istituzioni nazionali rispetto alla mancanza di autisti.
TRE LIVELLI DI AZIONE
- avviare un’indagine sulla percezione della professione di autotrasportatore nei giovani provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori diffusi sul territorio e aderenti al sistema nazionale di istruzione;
- informare gli stessi rispetto alle potenzialità del settore che, oltre gli stereotipi, vuole porsi in uno spazio aperto e inclusivo per offrire possibilità concrete di occupazione senza ostacoli di genere;
- stimolare la promozione di politiche attive per il lavoro che, in maniera strutturale, possano garantire il futuro del comparto.
All’iniziativa hanno partecipato, oltre ai sopra citati, Serafino Negrelli, professore ordinario di sociologia dei processi economici e del lavoro presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, Roberto Di Marco, vicepresidente dell’Albo dell’Autotrasporto e Orazio Maurizio Diamante, segretario nazionale FIT-CISL.
«L’Osservatorio – ha spiegato Natale Mariella – è focalizzato sull’individuare soluzioni, creare sinergie e suggerire politiche utili ad intraprendere un percorso che possa portare le imprese ad attrarre i giovani in un ambiente informato, equo e inclusivo, capace di accoglierli quale elemento fondamentale per il comparto». Riferendosi poi al disallineamento tra il mondo del lavoro e le aspettative dei lavoratori Serafino Negrelli ha affermato che nel settore dell’autotrasporto «le imprese devono riorientare le loro politiche di miglioramento della qualità del lavoro per attrarre i giovani verso la professione… anche con iniziative e attività capaci di ridisegnare la percezione che il settore esprime all’esterno».
Maurizio Diamante ha poi precisato che «per permettere ai giovani di avvicinarsi al settore le imprese devono ripensare e potenziare il proprio concetto di welfare».
«Stiamo impegnandoci per ricostruire l’immagine del conduttore di mezzi pesanti attraverso campagne di comunicazione come ‘Insieme per guidare il futuro’ lanciata nell’estate 2023 – ha ricordato Roberto Di Marco – e azioni di sensibilizzazione come il bando per accedere alle borse di studio fino a 2.000 euro per il conseguimento delle patenti CE e di CQC o la campagna di formazione che propone moduli teorici e pratici per una guida sicura e ecosostenibile dei veicoli tecnologicamente più avanzati. Inoltre, ci tengo a ricordare l’impegno per realizzare nuove aree di sosta sicure, con finanziamenti fino a 13 milioni di euro».
«Per favorire l’inclusività e la presenza femminile – ha concluso Mariella – occorre incoraggiare la cultura aziendale facendo ricorso a progetti di formazione che possano accrescere uguaglianza e cooperazione, portando a riconoscere la diversità di genere come un arricchimento complessivo per l’azienda. L’Osservatorio che abbiamo costituito potrà dare un grande contributo sul gender gap, poiché attraverso le attività di ricerca e monitoraggio sulla condizione della parità di genere nel settore potrà indirizzare le imprese ad adottare buone pratiche e potrà promuovere la formazione, la conoscenza e la cultura delle pari opportunità».