La transizione verso un trasporto più pulito non passa solo attraverso l’aumento della produzione di veicoli a emissioni zero, ma anche per il fatto di poter utilizzare questi mezzi con la stessa redditività dei modelli alimentati a gasolio. In che modo? Attraverso l’aerodinamica, aumentando ad esempio il peso e le dimensioni dei camion elettrici per consentire lo stivaggio necessario per le batterie e per fornire una capacità di carico aggiuntiva.
È con questo fine che il Parlamento Europeo ha rivisto e approvato la direttiva su pesi e dimensioni, che consente appunto un peso aggiuntivo ai veicoli che utilizzano tecnologie a emissioni zero proprio perché spesso gli strumenti di cui sono dotati (batterie, celle a combustibile, ecc.) tendono ad aumentare la tara del veicolo. La riforma renderebbe così più competitivi questi mezzi, anche grazie alla concessione di incentivi e bonus.
In particolare, la principale novità della direttiva riguarda il fatto che i camion a zero emissioni potranno pesare 4 tonnellate in più rispetto al limite massimo di 40 tonnellate. Per un totale, quindi, di 44 tonnellate. Lo stesso limite si applicherà anche ai veicoli con motore diesel, ma con il vincolo temporale del 2034. Dopo quella data, la possibilità di usufruire di questo maggior peso resterà in capo solo ai veicoli a zero emissioni.
Altra novità riguarda la possibilità di utilizzare combinazioni da 44 tonnellate e veicoli del sistema modulare europeo ad alta capacità (EMS) per movimenti transfrontalieri tra due Stati membri, senza bisogno di sottoscrivere un accordo bilaterale e senza la restrizione di attraversare un solo confine. In questo modo, la stessa quantità di merci potrà essere trasportata con un minor numero di viaggi. Tuttavia vi sono alcuni limiti. Per autorizzare la circolazione di questo tipo di veicoli, infatti, la norma prevede che venga effettuata una valutazione preventiva dell’impatto sulla sicurezza stradale, sulle infrastrutture e sull’ambiente.
Soddisfazione è stata espressa dall’IRU, l’organizzazione internazionale dei trasporti su strada. Per Raluca Marian, direttrice dell’Advocacy dell’IRU UE, «il Parlamento europeo ha dato un segnale molto importante sulla necessità di incentivi per aiutare gli operatori del trasporto stradale a decarbonizzare ulteriormente le loro operazioni».
«Facilitare l’attraversamento delle frontiere con quattro tonnellate aggiuntive – ha proseguito Marian – e sostenere il traffico nazionale e transfrontaliero con combinazioni di veicoli ad alta capacità non significa solo migliorare il trasporto su strada, ma anche migliorare i trasporti in generale, nonché l’ambiente. Per un’economia europea vivace, i trasporti non dovrebbero riguardare il trasporto stradale, ferroviario, marittimo o aereo. Dovrebbe riguardare il miglior utilizzo di tutte le modalità».