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BRT, continua il confronto. Unatras chiede più tempo per i recessi

Dopo la rottura di Assotir, Unatras continua il dialogo con il corriere espresso impegnato in una riorganizzazione del parco fornitori. Chiesti tempi più lunghi per l’interruzione dei contratti, mentre BRT fa sapere che le disdette sono per i fornitori non conformi e potenzialmente irregolari

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Unatras chiede la sospensione temporanea delle comunicazioni di recesso e un ulteriore allungamento del periodo di recesso contrattualmente previsto, già passato da 30 a 90 giorni, per i fornitori di BRT coinvolti nella vertenza che vede il corriere espresso, controllato da GeoPost impegnato in una riorganizzazione delle aziende di autotrasporto che effettuano le consegne dell’ultimo miglio. Così il tavolo delle trattative va avanti tra Unatras e BRT, supportata da Fedit, mentre Assotir nei giorni scorsi aveva comunicato l’interruzione del dialogo e la valutazione di alcune manifestazione di protesta.

Chiesti tempi più lunghi per riorganizzarsi

I tempi più lungi per i recessi dei contratti con i padroncini (circa 3.000), richiesti in una riunione tra Unatras e BRT che si è tenuta ieri, dovrebbero «consentire – si legge in una nota di Unatras – ai fornitori attuali di poter valutare con più tempo le possibili forme di riorganizzazione o di riposizionamento sul mercato». BRT – si apprende dalla nota – si riserva su questo aspetto di fornire a stretto giro un riscontro, dopo aver svolto un approfondimento sullo stato attuale del processo di riorganizzazione dei fornitori, restando sempre inteso che il termine prolungato non potrà naturalmente applicarsi ai fornitori che dovessero risultare non conformi ai parametri rispetto alle attività di analisi e valutazione svolte e in corso di svolgimento.

Il perché dell’interruzione dei contratti da parte di BRT

Nella stessa nota di Unatras arrivano anche le motivazioni alla base dei contratti interrotti finora. «BRT – si legge – ha garantito che tutte le comunicazioni di cessazione dei rapporti contrattuali inviate sino ad ora non sono mai state giustificate da una preconcetta ostilità nei confronti dei fornitori storici dell’azienda, anche di dimensioni aziendali ridotte, ma sono sempre state improntate a rispettare precise condizioni seguite da BRT che rispondono ad una delle seguenti esigenze:

– analisi e valutazione non conforme del fornitore rispetto a parametri che fanno emergere potenziali situazione di irregolarità;

– necessità di procedere al consolidamento della filiale, per individuare – secondo le ordinarie regole di mercato – fornitori in grado di eseguire in autonomia l’appalto affidato garantendo la genuinità dello stesso.».

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