Il sistema di “autotrasporto a punti” entrerà definitivamente in funzione in tutti i Paesi europei entro il 2021.
Ad adottarlo per primo è stata l’Olanda, dove è partito il 1° marzo scorso. Tuttavia, è stato previsto un periodo di grazia di un mese (infatti le infrazioni contestate alle aziende di autotrasporto saranno effettivamente trascritte sul Registro ERRU solo a partire dal 1° aprile 2021) per dare il tempo alle aziende multate prima dell’entrata in vigore dell’ERRU di poter contestare le multe. Il sistema olandese prevede che al raggiungimento della soglia massima di punti l’ente erogatore della licenza di trasporto possa valutare una sospensione di sei mesi della stessa o di ritirarla per due anni, in questo caso alle aziende di trasporto può essere rilasciata una dichiarazione di invalidità biennale.
In cosa consiste l’autotrasporto a punti?
Con il Regolamento UE 2016/403 la Commissione europea ha previsto un sistema di assegnazione punti per alcune gravi infrazioni alle norme sull’autotrasporto europeo perpetrate da aziende di autotrasporto.
I punti vengono segnati sul Registro europeo delle imprese di trasporto (ERRU) dove rimarranno per due anni e, qualora l’impresa di autotrasporto superi una determinata soglia di punti le sarà revocato il requisito dell’onorabilità e quindi le sarà revocata l’autorizzazione a poter effettuare trasporti.
La revoca del requisito dell’onorabilità può arrivare in seguito alla recidiva di alcune infrazioni ovvero se viene superata una certa soglia di punti che cambia a seconda delle dimensioni dell’azienda.
Quali infrazioni determinano l’accumulo di punti?
Le infrazioni che determinato l’accumulo dei punti sono elencate nel Regolamento UE 2016/403 e comprendono diversi ambiti:
- quelle sui tempi di guida e di riposo degli autisti
- le violazioni sui tempi di lavoro degli autisti
- la manomissione del cronotachigrafo
- il sovraccarico
- i limiti di velocità
- le norme sul trasporto delle merci pericolose ADR
Come funzionerà il Registro europeo imprese trasporto (ERRU)?
Il Registro europeo ERRU è costituito dall’insieme dei registri elettronici nazionali (R.E.N.) e funzionerà condividendo le informazioni racchiuse al suo interno con tutti i Paesi europei.
Una volta entrato in regime in tutta Europa l’ERRU potrà sicuramente contribuire alle politiche europee volte a garantire la sicurezza della circolazione stradale dissuadendo dall’adottare comportamenti che oltre a costituire una violazione delle norme sulla circolazione stradale sono anche un chiaro sintomo di meccanismi di concorrenzialità esasperata che in molti casi costituiscono un vero e proprio dumping.
E in Italia quando entrerà in vigore?
Pur non essendo stata prevista una specifica definizione delle modalità di assegnazione dei punti, nel 2016 è stata approvata, con il Decreto Dirigenziale del 15/12/2016, la tabella di raffronto delle infrazioni previste dalla normativa dell’Unione europea in materia di trasporto su strada del Regolamento UE 2016/403 e la normativa sanzionatoria nazionale applicabile.
La problematica maggiore che ha impedito all’Italia di arrivare fra le prime nell’applicazione di un sistema che agevolerebbe, non poco, il mondo dell’autotrasporto nazionale è ravvisabile nella difficoltà di individuare un meccanismo che permetta una giusta quantificazione dei punti da attribuire facendo così scattare le sanzioni previste dal Regolamento UE 2019/403 oltre che le sanzioni in materia di accesso alla professione, Regolamento UE 1071/2009.