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Autisti, diritto al pasto e alla disconnessione. Il nuovo Ccnl punta a ridurre lo stress al volante

Continua il confronto per il rinnovo contrattuale. Richiesti aumenti in busta paga del 18% comprensivi di indennità e altri benefici, ma per il momento si discute di diritti: il riconoscimento (anche economico) della pausa pranzo, la possibilità di spegnere i dispositivi quando si riposa e il tetto per il risarcimento dei danni a carico dei lavoratori

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Diritto al pasto e alla disconnessione per gli autisti che guidano un camion o un mezzo per il trasporto delle merci. Dovrebbero essere scontati, invece non lo sono. Ed è per questo che le due richieste fanno parte del pacchetto di proposte in discussione in questi giorni durante il confronto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della logistica e dell’autotrasporto, scaduto il 31 marzo scorso. Sul tavolo delle trattative – che vede confrontarsi i sindacati con 24 associazioni di categoria – anche la regolamentazione in caso di danno al mezzo con la richiesta di limitare le spese a carico del lavoratore a un massimo di 200 euro, che diventano 20.000 euro in caso di colpa acclarata o dolo.

Busta paga più pesante

Prossima tappa, l’orario di lavoro con la richiesta di normare lo smart working per il personale non viaggiante che verrà discusso nella prossima riunione fissata per il 18 giugno, mentre si avvicina l’ora del confronto sulla parte economica per cui la richiesta dei sindacati prevede un aumento in busta paga del 18% comprensivo di indennità e benefici (anche normativi). «Stiamo entrando in una fase molto importante – spiega Michele De Rose, segretario nazionale della Filt Cgil facendo il punto sulla trattativa che interessa circa 1 milione di lavoratori – Da qui a fine luglio prevediamo di mettere a punto molto aspetti fondamentali dal punto di vista normativo». L’obiettivo è quello di chiudere la partita con il rinnovo entro fine 2024, tenendo conto che in busta paga è già arrivata l’indennità prevista dal Ccnl in caso di vacanza contrattuale. «Le molte associazioni al tavolo – interviene Maurizio Diamante, segretario nazionale della Fit Cisl – possono rappresentare una criticità, in particolare quando si affrontano temi importanti come le rivendicazioni economiche o temi nuovi come quelli che coinvolgono il bilanciamento tra vita personale e tempi di lavoro».

Il diritto alla disconnessione

È infatti il diritto alla disconnessione uno dei primi punti per centrare l’obiettivo di rendere meno stressante la vita degli autisti. I sindacati puntano a introdurre nel Ccnl, scritto nero su bianco, il diritto di scollegarsi dalle strumentazioni fornite dall’azienda quando il turno di lavoro è finito, durante le pause o il tempo del pranzo. Unica eccezione per gli autisti di mezzi pesanti: è richiesta la reperibilità durante le attese e le pause brevi, quelle imposte dal tachigrafo. Il diritto a isolarsi invece rimarrebbe durante il riposo lungo.

Il diritto al pasto

Altro punto fondamentale, anche questo ancora non normato nel Ccnl della logistica e autotrasporto è il diritto alla pausa pranzo, quindi a un tempo specifico per i pasti, già nei fatti applicato dalla maggior parte delle aziende, ma sulla base di accordi locali. La richiesta dei sindacati è anche quella di dare al pasto un valore economico, ancora non determinato, ma sicuramente in linea con quanto riconosciuto da altri contratti che già lo prevedono.

Danni ai mezzi

Anche per questo punto, è previsto un nuovo articolo del Ccnl che metta un freno alle tante richieste di risarcimento danni che stanno arrivando in particolare ai runner o agli autisti che usano mezzi per le consegne in città. L’azienda potrà addebitare al lavoratore la spesa a partire dal quarto danno per un importo non superiore a 200 euro da sottrarre in busta paga. Diverso se accertato il dolo o colpa grave del dipendente. In questo caso, con mezzi superiori a 35 q verrà addebitato l’intero importo in presenza di un danno fino a 3.500 euro. Per danni superiori l’addebito potrà essere fino al 75% per un massimo di 20mila euro. Con mezzi di portata inferiore a 35q.li verrà addebitato l’intero importo con danni fino a 1.000 euro, per quelli superiori sempre fino al 75% per un massimo di 5.000 euro.

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