Dopo il nulla di fatto rispetto al tentativo dei Sindacati dei lavoratori di instaurare un dialogo che ponga le basi per una trattativa con l’associazione datoriale Assoespressi ecco che la stessa ci tiene a fare chiarezza.
I punti salienti sui quali l’associazione datoriale decide di soffermarsi riguardano i temi oggetto della trattativa nazionale contenuti anche nei volantini distribuiti dalle organizzazioni sindacali tra i lavoratori impiegati presso la filiera Amazon.
A parlare sono il direttore generale di Assoespressi, Bernardo Cammarata, e il segretario generale Giuseppe Occidente. Entrambi chiariscono punto per punto i temi oggetto della trattativa nella speranza che vengano dissipati i dubbi sulla corretta applicazione da parte delle aziende della normativa vigente oltre che confermare la prassi, ormai consolidata, di applicare tutte le garanzie previste dalla normativa contrattuale in caso di cambio di fornitore.
PUNTI SALIENTI
- In merito alla clausola sociale prevista nell’art. 42 del CCNL di Trasporti e Logistica «la prassi consolidata è che le norme e le garanzie previste dal CCNL si applichino anche ai contratti di trasporto (quali sono i contratti di distribuzione che riguardano le attività della nostra Filiera) – afferma il Presidente di Assoespressi Bernardo Cammarata – oltre che a quelli di appalto. In particolare, in caso di cambio di fornitore, è stato garantito il riconoscimento delle condizioni economiche e normative preesistenti, dell’anzianità aziendale e il trasferimento di tutto il personale sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, nonché di tutti gli Accordi di II livello e delle Rappresentanze Sindacali in essere.
- Indennità di trasferta – Premio di Risultato (c.d. PDR) – Danni e franchigie – Salute e Sicurezza – Formazione -Stabilizzazioni, gli accordi operativi ci sono e le indennità vengono già applicate in molte regioni italiane.
Il tema dei danni e delle franchigie è stato normato in diversi accordi territoriali e oltre che al premio di risultato vi è la proposta si Assoespressi di introdurre all’interno del premio un’assicurazione integrativa con lo scopo di attenuare le problematiche le problematiche che possono sorgere in materia di danni o franchigie e che gravano sui lavoratori.
- Con riferimento al tema della Salute e Sicurezza Assoespressi conferma che tutte le aziende ad essa associate, in seguito alla situazione epidemiologica in corso, si sono scrupolosamente attenute a quanto previsto sia dal T.U. Sicurezza sia dalle disposizioni impartite dai vari Dpcm. I dipendenti sono stati tutti scrupolosamente formati, forniti di dispositivi di protezione individuale e sono state effettuate le sanificazioni e igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro.
- Con riferimento al tema delle stabilizzazioni il segretario generale Giuseppe Occidente precisa che «il settore è caratterizzato da attività discontinue a seconda dei periodi di picco, tuttavia, in molteplici accordi regionali, sono state concordate procedure, condivise con le organizzazioni sindacali, finalizzate alla gestione dei processi di stabilizzazione dei lavoratori».
- Verifica dei carichi – ritmi di lavoro, il segretario generale Giuseppe Occidente conferma che «sono state formulate diverse proposte finalizzate alla condivisione di sistemi di analisi volti al miglioramento e alla gestione di tale criticità sempre nel rispetto della disciplina sul controllo a distanza».
- In relazione all’indennità Covid, a partire dal mese di marzo 2020 il committente ha riconosciuto alla totalità dei driver un’indennità che ha superato i mille euro e che è stata corrisposta in tranche nel corso dell’anno. «Il desiderio di Assoespressi è sia quello di fare chiarezza dissipando ogni dubbio in merito alla corretta applicazione da parte delle Aziende della normativa vigente – ribadisce Giuseppe Occidente – sia quello di rendere nota la prassi consolidata che prevede, in caso di cambio di fornitore, l’applicazione di tutte le garanzie previste dalla normativa contrattuale».
Intanto, i sindacati chiamano alla protesta tutti i lavoratori della filiera (40 mila complessivi di cui 9 mila diretti) per far fronte comune proprio rispetto a quegli aspetti sui quali non si è trovato l’accordo al tavolo delle trattative, vale a dire carichi di lavoro, inquadramento del personale, orari degli autisti e riconoscimento di un’indennità Covid.