Il settore dell’autotrasporto tira una piccola boccata di ossigeno. Per far fronte al grave problema della carenza di autisti, è arrivato infatti dalla Camera il via libera dalle commissioni Ambiente e Trasporti in merito all’emendamento Iv che prevede un bonus per chi vuole diventare camionista.
Nello specifico, la misura prevede l’erogazione di un rimborso del 50% delle spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all’attività di autotrasporto di merci per conto di terzi.
Il bonus è valido fino al 30 giugno 2022 ed è rivolto ai percettori del reddito di cittadinanza o di ammortizzatori, fino a 35 anni di età, che entro tre mesi dall’ottenimento della licenza, avranno stipulato un contratto di autotrasporto per conto terzi.
Luciano Nobili e Silvia Fregolent, deputati di Iv, in una nota congiunta hanno spiegato che «l’obiettivo della norma è offrire un rimedio alla strutturale carenza di autisti che minaccia la funzionalità del settore logistico su gomma. Per ovviare a questa criticità si favorisce l’ingresso di nuovi autotrasportatori, rimuovendo gli ostacoli economici che possono rendere difficoltoso il conseguimento della patente per l’autotrasporto. Lo strumento scelto è quello del rimborso delle spese sostenute. Si tratta di una norma che può dare un contributo significativo rispetto al superamento di una grave difficoltà del sistema dei trasporti».
Soddisfazione espressa dalle associazioni di categoria, in particolare da Conftrasporto che più volte aveva chiesto un intervento di supporto che integrasse i costi elevati per il conseguimento della patente, consentendo soprattutto ai giovani di intraprendere una professione e alle imprese di poter contare su nuova forza-lavoro anche attraverso il ricambio generazionale.
Per il segretario generale Pasquale Russo, il provvedimento rappresenta «la prima risposta concreta al problema della carenza di autisti: un atto importantissimo per affrontare una questione divenuta drammatica e che, se non risolta, potrebbe portare l’Italia a subire gli stessi effetti registrati in Inghilterra con il blocco delle merci».