Per le domande di accesso al credito di imposta c’è tempo una settimana in più. Tramite comunicazione diffusa negli incontri che l’Agenzia delle Dogane intrattiene con le associazioni di categoria per risolvere i problemi legati all’utilizzo della piattaforma per la presentazione delle domande con cui beneficiare del credito di imposta del 28%, è venuto fuori che il termine della chiusura del portale, che doveva rimanere aperto 30 giorni a partire dal 12 settembre, scivola al 19 settembre, concedendo quindi alle imprese di autotrasporto tempo utile in più.
Finora, stando ai dati dell’Agenzia, risultano registrate circa 21.000 istanze che hanno assorbito le risorse finanziarie disponibili – pari, come si sa, a poco meno di 500 milioni – per circa il 35%.
In realtà, nel momento dell’apertura del portale le richieste di accesso contemporanee sono state circa 30.000, un afflusso che non avrebbe creato blocchi, ma dei rallentamenti che sono poi andati scemando, se – come viene quantificato – «il tempo di attesa è diminuito rapidamente… e dopo 2 ore era di 8 minuti» per azzerarsi in pratica dopo 4 minuti.
Le difficoltà di accesso, infatti, non erano dovute a eccessivo traffico, ma a problemi di accettazione della domanda, risolti il giorno 14 settembre. Sta di fatto che dopo aver verificato le prime istanze l’Agenzia ha verificato tra le lacune più frequenti:
o l’indicazione della targa con spazi
o l’indicatore degli importi con il separatore delle migliaia
o l’indicazione di «NO CARB» nel campo «NOLEGGIO».
Tra i motivi di scarto segnalati, e che si consiglia di controllare, compare pure l’indicazione dell’importo_fattura e dell’importo_a_rimborso effettuata nei rispettivi campi riportata con il punto all’interno della cifra. Cosa che non viene accettata dal sistema. Molto banalmente, indicare 10000,00 è corretto, indicare la stessa cifra come 10.000,00 non viene accettato. Ma tale correzione può essere appunto rettificata.
In ogni caso bisogna fare attenzione perché trascorsi cinque giorni dalla visualizzazione dell’istanza non sarà più possibile modificarla, perché la stessa viene inviata al ministero. Ragion per cui viene consigliato di effettuare il controllo direttamente il giorno successivo.
Sempre a tal riguardo, aggiornando le FAQ per l’ennesima volta, l’Agenzia specifica che i 5 giorni utili per poter procedere alla cancellazione di una domanda già inoltrata non decorrono dalla data di presentazione – ossia da quando la domanda risulta essere stata “presa in carico” o “in lavorazione” – ma dalla data in cui sulla piattaforma è visualizzabile l’esito della presentazione, come per esempio esito “errore” o “inviata”.
Inoltre, si puntualizza che la domanda può essere cancellata e ripresentata un numero illimitato di volte, anche se con la ripresentazione non viene mantenuta la priorità cronologica acquisita con l’invio già effettuato.
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