La riforma degli interporti ottiene unanime via libera dalla Commissione Trasporti della Camera, prima tappa di un iter che prevede, prima dell’approvazione in aula, anche il passaggio in altre commissioni competenti. Le principali novità sono tre:
– l’ampliamento dei poteri del ministro dei Trasporti, al quale viene riconosciuta la competenza a individuare con decreto i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziare con cui realizzare e implementare gli interporti e a decidere i parametri urbanistici cui devono rispondere le strutture;
– il maggior coinvolgimento delle Regioni nella programmazione;
– l’istituzione di Comitati interregionali, chiamato a svolgere un ruolo di indirizzo e di programmazione rispetto allo sviluppo delle piattaforme, per meglio integrare le varie modalità di trasporto.
A questo proposito sarà anche predisposto un Piano generale dell’Intermodalità, che dovrebbe essere definito – in base a quanto ha anticipato il Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, dalla Consulta per l’Autotrasporto e la Logistica.
Il testo della normativa è stato redatto sulla base delle proposte dell’on. Silvia Velo (PD) e dell’on. Gaetano Nastri (PDL).