Lo scopo è chiaro: promuovere iniziative finalizzazione all’innovazione, alla ricerca, alla crescita complessiva del sistema logistico regionale e alla messa in rete di servizi e infrastrutture.
La modalità è antica: aggregare, vale a dire unire diverse società per accrescerne la forza. Su questi due presupposti è nato «Inoltra», una società consortile insediata nell’Interporto di Manoppello Scalo (Pescara) presentata ufficialmente dal suo amministratore delegato, Ivan Calabrese, dal direttore generale dell’inteporto, Mosè Renzi.
All’interno del consorzio ci sono ben 58 società diverse (quasi tutte, tranne 6 hanno sede legale in Abruzzo) per natura e tipologia. La maggior parte operano nel settore dei trasporti, ma molte si occupano anche di servizi dedicati a questo tipo di settore, compresi quelli formativi.
Per dare vita a Inoltra sono stati utilizzati 1,2 milioni di euro, di cui la metà provenienti da fondi FESR, l’altra metà da cofinanziamenti di privati.
Già oggi Inoltre è stata impegnata a realizzare una serie di azioni, come l’utilizzo di sistemi ITS per potenziare la mobilità sostenibile, lo sviluppo di esperienze di intermodalità e di comodalità basate su tecnologie avanzate, accordi di collaborazione tra imprese basati su Contratti di rete. Tra questi c’è anche il contratto «Abruzzo Intermodability», progetto finalizzato a bilanciare il peso della modalità stradale rispetto a quella ferroviaria. Non a caso il momento di principale concretizzazione del progetto è l’attivazione di un nuovo collegamento ferroviario multi-client della Rail-One SpA fra l’Interporto d’Abruzzo e il terminal lombardo di Melzo, importante realtà di 150.0000 mq, dotata di 12 km di binari e in cui vengono lavorati 5.500 treni all’anno, pari a 110.000 carri movimentati, gestito da Sogemar, società del Gruppo Contship Italia.