Si chiama imposta provinciale di trascrizione, sinteticamente detta IPT. Ed è in pratica quel balzello che si versa ogni volta che si acquista un veicolo nuovo. Fino a ieri era fissa, ma la manovra bis di Ferragosto l’ha modificata per renderla progressiva e quindi di fatto per aumentarne l’importo. In base ai conti fatti dalla Fiap, l’IPT di un trattore stradale passerebbe dagli attuali 196 euro a circa 800. Un salasso che ha sollevato anche le proteste delle Associazione di categoria che rappresentano l’intera filiera dell’auto (Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto e Unrae), preoccupa perché tale misura “causerà pericolosi effetti negativi sulle vendite di veicoli nuovi e usati e, più in generale, sullo stato di salute dell’intero settore”
Proprio per questo si richiede la rimozione urgente dalla Manovra in discussione in Senato la disposizione che modifica l’IPT, “poiché questo provvedimento, oltre che sul mercato, avrà un sensibile impatto anche sugli automobilisti, considerato che nel solo settore delle autovetture, tra vendite di veicoli nuovi e passaggi di proprietà di usati, vengono annualmente effettuate circa 5 milioni di operazioni, e l’aumento medio derivato dalla nuova formulazione della norma sarà di circa il 50%, pari a poco meno di 1,5 miliardi di euro”.
Ovviamente non è detto che la richiesta venga accolta. Si può sperare, ma nel frattempo il consiglio, per coloro che sono in trattative per l’acquisto di un veicolo, è di formalizzare quanto prima l’acquisto, in modo da vedersi applicato il vecchio regime di IPT.