Ci sono sempre più strumenti tecnologici che servono per rilevare infrazioni del codice della strada. Si possono utilizzare, senza però violare i principi generali della privacy. A sostenerlo è un parere (il n. 24016 dell’8 novembre) del Garante della Privacy, in base al quale i sistemi autovelox devono evitare non soltanto di riprendere pedoni o altri utenti stradali non interessati alla multa ma, almeno nel caso di quelli bidirezionali, si possono usare soltanto “se i dati raccolti sono pertinenti e non eccedenti per il perseguimento delle finalità istituzionali del titolare”. In sintesi, la fotografia prodotta dall’autovelox deve limitarsi a inquadrare la targa del mezzo, senza allargando il quadro arrivando a comprendere anche chi ci viaggia dentro.