Finora non ha avuto molto successo, eppure il fronte della committenza, capitata da Confindustria, intende lo stesso a concedere il bis. Il copione è sostanzialmente lo stesso andato in scena al Tar del Lazio lo scorso 28 giugno: una richiesta di sospensiva che sarà valutata a un’udienza fissata per il prossimo 5 settembre e interessa come al solito le deliberazioni dell’Osservatorio relative ai costi minimi, anche se stavolta investe quelle pubblicate il 13 giugno e poi aggiornate il 10 luglio, giudicate viziate allo stesso modo delle precedenti, seppure presentate come rinnovate dal punto di vista del metodo di calcolo.
Anzi, come si legge nei ricorsi, “la determinazione del 10 luglio aggiungendo all’ordinario aggiornamento anche un’interpretazione autentica restrittiva del provvedimento del 13 giugno, cancella anche quel minimo di apparente novità che l’Osservatorio aveva inserito … proprio al fine di rompere il fronte delle reazioni agevolando il rinvio dell’udienza del 28 giugno”.
Insomma, lo spettacolo si ripete e anche stavolta le accuse sono le stesse: la presunta contrarietà dell’art. 83 bis con la normativa comunitaria e con i principi della Costituzione.
Che brutto sequel!
La committenza concede il bis: il 5 settembre al TAR Lazio
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