Il fermo c’è, avevamo scritto ieri. Ma al fermo – aggiungiamo oggi – non aderirà la CNA-FIta. L’associazione presieduta da Cinzia Franchini prende le distanze dalla proclamazione di fermo, ritenendola “arbitraria” e “presa senza preventiva discussione”. Un comportamento giudicato “grave e irresponsabile” anche perché, spiega la Fita, “è stato deciso di fare a meno di noi, procedendo a maggioranza e mettendo a grave rischio l’unità della rappresentanza della categoria”.
Tutto ciò sancisce l’uscita da Unatras? Il comunicato della Fita non risponde, ma chiarisce comunque che ulteriori determinazioni in merito saranno prese dopo aver convocato gli organismi nazionali e territoriali.
Ricordiamo che la CNA-Fita sta portando avanti un dialogo con le confederazioni rappresentative della committenza (Confindustria e Confetra) per sondare e predisporre una piattaforma condivisa. Un’iniziativa giudicata molto positivamente anche da Anita: “Solo attraverso un dialogo responsabile fondato su basi condivise e paritarie – ha commentato il presidente Eleuterio Arcese – le imprese di autotrasporto potranno recuperare competitività, anche grazie a un rinnovato confronto con la committenza”.
La CNA-Fita non aderisce al fermo
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