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La A22 controlla la qualità del sonno degli autisti di mezzi pesanti

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«Non morire di sonno». È questo il nome che l’Autobrennero ha dato a un’iniziativa condotta insieme alla polizia stradale, al Centro di medicina del sonno di Negrar (Verona) e alle associazioni di categoria degli autotrasportatori, pensata per sensibilizzare e per controllare la qualità del riposo notturno di camionisti e conducenti di autobus. Più precisamente la campagna punta il dito soprattutto sulle apnee ostruttive del sonno sottoponendo i conducenti a check up gratuiti  all’interno dell’autoporto Sadobre, vicino a Vipiteno, le sere di mercoledì, giovedì e venerdì.

Secondo i dati forniti da Autobrennero, l’urgenza di lavorare sulla qualità del sonno deriva dal fatto che nel 22% dei casi è il fattore all’origine degli incidenti stradali. Anzi, il «colpo di sonno» è la causa del 56% degli incidenti mortali in autostrada. E siccome dietro al colpo di sonno spesso ci sono le sindrome ostruttive ricordate, anche l’Italia ha recepito la normativa europea che obbliga chi richiede il rilascio o il rinnovo della patente a sottoporsi a test per verificarne l’eventuale presenza.

Ma questa campagna sulla qualità del sonno è soltanto uno degli strumenti con cui la A22 cerca di raggiungere in anticipo il traguardo di zero vittime nel trasporto su strada fissato dall’Unione europea per il 2050.

Altri strumenti riguardano la posa di barriere e guard rail in grado di reggere agli urti di mezzi pesanti, la stesura di speciali manti drenanti, la realizzazione di un ulteriore 40% in più di piazzole per la sosta di emergenza che nel giro di pochi anni passeranno dalle attuali 421 a 769, vale a dire una ogni 800 metri.

E le statistiche almeno per ora confortano questa azione. Nei primi cinque mesi del 2017 gli incidenti sono diminuiti del 13,2% e il numero dei feriti del 16,5% rispetto i primi cinque mesi del 2016. Unico dato negativo quello dei morti diventati 9 da 7 che erano

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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