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Interporto di Bologna, si punta su intermodalità e servizi alle imprese

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Favorire il trasporto combinato e i servizi all inclusive alle imprese. È questa la ricetta che l’Interporto di Bologna intende seguire nella sua strategia di sviluppo all’insegna dell’intermodalità e del facility management.

Durante un recente workshop, a cui hanno partecipato i più importanti hub portuali del Mediterraneo ed esperti del settore, i responsabili dell’infrastruttura bolognese hanno rimarcato la volontà di attivare tutte le nuove opportunità di crescita nel business del trasporto merci e di allineare l’intera infrastruttura ad esigenze e richieste dei player logistici che operano al suo interno: «L’Interporto di Bologna è un’infrastruttura logistica al servizio di un territorio – ha affermato Marco Spinedi, presidente della Società di gestione – generatrice di servizi e motrice di investimenti per la crescita economica e dell’occupazione dell’intera area metropolitana».

L’obiettivo è duplice: da una parte realizzare nuovi schemi operativi a supporto dei servizi ferroviari e intermodali per cogliere le opportunità derivanti dall’adeguamento della linea ferroviaria adriatica, ora attrezzata anche per ospitare i semirimorchi. Dall’altra valorizzare i servizi di facility management, capitalizzando tutte le risorse per ampliare la gamma di servizi accessori alle merci, alle imprese ed alle persone che nell’Interporto lavorano.

Attualmente nell’infrastruttura felsinea operano più di 100 aziende di primo livello. Tra i player logistici ricordiamo DHL, DB Schenker, Geodis, CEVA, Gefco, Sifte Berti, Due Torri e One Express; tra le imprese Camst, Grandi Salumifici Italiani, Land Rover-Jaguar, Lloyds Farmacie, NaturaSì e Yoox NAP.

Entro i primi mesi del 2019 Interporto Bologna ospiterà più di 6 mila unità lavorative, su una superficie di oltre 4 milioni di m2, di cui 3,5 milioni di aree logistiche e 665.000 m2 di aree ferroviarie.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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