Un innovativo progetto di collegamento ferroviario con la Russia per cambiare il traffico merci verso l’Est Europa. È l’ambizioso programma che l’Interporto di Bologna sta cercando di mettere in piedi per consolidare il collegamento con l’area ex sovietica. Il treno dovrebbe collegare Bologna con la regione di Mosca e aree limitrofe. “Progetto complicato – spiega Alessandro Ricci, presidente dell’Interporto – che deve necessariamente mettere insieme diversi Paesi e differenti operatori ferroviari, ma che permetterebbe di togliere dalla strada parecchie migliaia di camion che tutti i giorni si dirigono o provengono per l’Est Europa”. Il presidente si dà però un limite: “O entro l’estate riusciamo a superare gli ostacoli della burocrazia russa e le incompatibilità con gli organismi internazionali – e quindi a passare alla fase operativa entro il 2013 – oppure abbandoniamo il progetto e ci occupiamo d’altro”.
Per l’Interporto di Bologna è comunque un momento di crescita, nonostante le difficoltà economiche: “A dicembre c’è stata l’inaugurazione dell’area di Geodis – spiega Ricci – adesso Fercam e fra una settimana sarà la volta delle nuove celle refrigerate di Grandi Salumifici Italiani”. Per Geodis si è trattato della prima struttura propria a Bologna, anche se già operava all’interno dell’Interporto a favore di altri clienti. Fercam invece si consolida e fa dell’Interporto uno dei propri hub principali. Inoltre ha annunciato la possibilità di un ulteriore ampliamento. “Il fatto che investa nell’hub – afferma Ricci – risponde al nostro obiettivo di incoraggiare l’arrivo a Bologna di operatori con sedi rilevanti e non soltanto con una filiale. Significa portare capacità progettuale, maggiore stabilità e qualità di intervento sul territorio. Ovviamente non basta in questo senso la dimensione nazionale, occorre guardare all’estero.”. L’arrivo di Grandi Salumifici testimonia invece la voglia di diversificare: “L’agroalimentare è un settore che può avere uno sviluppo interessante. Inoltre nel prossimo triennio punteremo sul commercio elettronico e sulle attività logistiche legate all’e-commerce”. E c’è stato anche tempo di investire nel nuovo impianto fotovoltaico, 8 mw di potenza che consentono di produrre l’energia elettrica per metà circa delle famiglie del territorio del comune di Bentivoglio.
Nel 2012, il bilancio dell’Interporto era stato in crescita, con 9,2 milioni di tonnellate transitate, di cui 7,5 milioni su camion e 1,7 su ferrovia. Il trasporto su strada nei primi 5 mesi del 2013 ha confermato il trend positivo: “Ma attenzione – avverte Ricci – non siamo un indicatore generale della situazione, sia ben chiaro: la crescita delle strutture da noi insediate porta necessariamente a un aumento del traffico camion, è una situazione peculiare di Bologna, non significa che l’andamento economico vada nella stessa direzione”.
Infine nessuna novità sul fronte della vendita della quota del 52% della società: Ricci non conferma né smentisce le voci che danno in pole position le Ferrovie dello Stato.
Interporto di Bologna, missione Russia in attesa della vendita
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