Il 3 aprile taglia il nastro il casello autostradale di Manoppello sulla A 25, autentica porta d’accesso per l’Interporto d’Abruzzo, che in questo modo, dopo quasi vent’anni di cammino, muove concretamente i primi passi.
Nel complesso si parla di un investimento di 156,14 milioni di euro, recuperati tramite un progetto di finanza, che ha attinto risorse in sei diverse fonti di finanziamento, tra Regione Abruzzo e i gruppi Dino Di Vincenzo e Toto Spa, con il partenariato dell’Autostrada dei Parchi.
L’Interporto d’Abruzzo, esteso per oltre un milione di metri, è posto al centro tra la direttrice Adriatica e la trasversale Roma-Pescara, vanta un terminal ferroviario che è raccordato alla linea Roma-Pescara con 10 km di binari di cui 3,8 elettrificati.
A sostenere commercialmente la struttura c’è un accordo con il terminal ferroviario dell’interland milanese di Melzo, in grado di garantire il rilancio verso i principali hub del Nord Europa, ma anche l’insediamento di alcune imprese (De Naday, Boldrini, Pierangelo e Generale) che hanno scommesso sulla struttura. In più nell’interporto ha sede anche il raggruppamento Inoltra, vale a dire un’aggregazione di una cinquantina di realtà che hanno colto le potenzialità strategiche dell’Interporto.
Indici positivi, indicati come tali anche dal presidente della Regione Gianni Chiodi il quale ha sottolineato in particolare un elemento estremamente significativo: «Quando i privati rischiano in proprio con il 35 per cento dell’intero investimento, vuol dire che il progetto è produttivo e che i soldi pubblici sono stati ben spesi».
Inaugura il casello Manoppello sulla A25, porta d’accesso all’Interporto d’Abruzzo
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