Il mercato europeo dei veicoli industriali ha avviato ormai il suo programma di elettrificazione, che procede, però, a ritmo ridotto. Gli ultimi dati diffusi dall’Acea (Associazione dei Costruttori automobilistici europei) mostrano infatti come sia ancora il diesel a tenere alta la testa, nonostante un certo battage politico che lo vorrebbe progressivamente fuori dai giochi nel giro dei prossimi anni. Con l’elettrico che fa fatica a conquistare fette di mercato.
Il ruggito del diesel
I numeri parlano da soli: nel 2022 i nuovi camion diesel immatricolati nell’Ue (con massa totale maggiore o uguale a 16 ton) hanno continuato a crescere segnando un +3,7%. In totale sono state vendute 274.058 unità, con Spagna e Italia a fare la parte del leone tra i principali quattro mercati chiave (+11,6% e +4,6% rispettivamente), mentre Francia e Germania hanno subito perdite (-3% e -2,4%).
Restando in tema di motori endotermici, calano invece i camion alimentati a benzina che ormai stanno sparendo dal mercato. L’anno scorso ne sono state vendute appena 157 unità in tutta l’Ue (-17,4% rispetto al 2021).
L’andamento (troppo lento) dell’elettrico
E l’elettrico? Appena 1.656 unità vendute, di cui la metà in Germania (829 unità). Il balzo rispetto al 2021 è comunque positivo (+32,8% rispetto ai 1.247 camion elettrici immatricolati nell’anno precedente), ma parliamo comunque di una fetta di mercato risicata che raggiunge appena lo 0,6% nel 2022 (contro lo 0,5% del 2021).
Venendo infine alla restante parte delle motorizzazioni alternative, non vanno di certo meglio i camion ibridi. Ne sono state vendute appena 47 unità, con addirittura una diminuzione del 16,1%. E anche le motorizzazioni a gas naturale, gpl e biocarburanti sono in calo, arrivando a rappresentare il 2,8% del mercato totale (dal 3,6% del 2021).