Il Regno Unito prova ad uscire dalla crisi della catena di approvvigionamento che ha causato non solo la ormai nota indisponibilità di prodotti a scaffale nei supermercati, ma anche il recente blocco dei rifornimenti nel carburante nelle stazioni di servizio. E lo fa annunciando l’emissione di 5.000 visti temporanei per agevolare la presenza di camionisti stranieri nel proprio territorio.
La decisione è arrivato dopo il «weekend nero» appena trascorso in cui proprio migliaia di persone si sono ritrovate in coda ai distributori di benzina e negli aeroporti per la penuria di carburante: un problema che si è verificato a causa dell’interruzione delle forniture per via della carenza di autotrasportatori.
Il problema della mancanza di autisti nel Regno Unito è ormai noto da tempo: la pandemia da coronavirus, la forza lavoro invecchiata e l’esodo di lavoratori stranieri che – dopo la Brexit – non sono più tornati a lavorare nel Regno Unito, sono solo alcuni dei principali fattori che hanno scatenato su Londra una vera e propria «tempesta perfetta» che ha provocato problemi nella catena logistica per i beni di prima necessità.
Già diversi mesi fa l’Associazione degli autotrasportatori britannici (Road Haulage Association) aveva fatto pressioni sul governo per risolvere il problema, denunciando come al settore mancassero 100.000 conducenti di mezzi pesanti rispetto al fabbisogno del Regno Unito. La richiesta era quella di concedere visti temporanei a lavoratori UE, dato che migliaia di autotrasportatori soprattutto rumeni, bulgari e polacchi avevano perso il diritto di lavorare dopo la Brexit ed erano tornati in patria. Il governo però aveva respinto la richiesta, salvo poi fare retromarcia proprio di fronte alla «fuel shortage» (così alcuni media inglesi hanno battezzato la cosiddetta crisi della benzina).
Londra ha quindi deciso di rilasciare 5.000 visti d’ingresso e permessi di lavoro temporanei ai camionisti dell’Unione Europa, a partire dal mese di ottobre e fino a dicembre. Si tratta dunque di una misura straordinaria, che può essere una soluzione però soltanto nel breve termine.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il governo di Boris Johnson sarebbe dunque pronto ad approvare misure per affrontare il problema a lungo termine, aumentando il numero degli autisti da formare e accelerando sugli arretrati nei test per il rilascio delle patenti.