Il Sistri deve partire e presto. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si sbilancia e indica pure una data: il 30 giugno. Questo è almeno l’auspicio, anche se poi si attende un conforto dal parere della DigitPA, vale a dire l’Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Ma sulle ragioni per andare avanti Clini non ha dubbi, considerando il Sistri l’unico modo per tracciare veramente i rifiuti, visto che con l’attuale sistema cartaceo i margini di discrezionalità e di manipolazione sono troppo elevati.
Insomma, se la DigitPA dà parere tecnico positivo il Sistri parte. E a questo annuncio ha fornito conforto la Selex Service Management, la società del gruppo Finmeccanica chiamata a gestire in concreto il sistema, che ha sottolineato come per il 30 giugno il Sistri può prendere vita, nel senso che a livello tecnico tutto funziona.
Massimo Veltroni, presidente della società, per argomentare tale affermazione cita i test svolti da Legambiente e dall’Università di Roma che parlano della capacità del sistema di funzionare anche oltre i carichi richiesti. Ma non è tutto, perché Veltroni non ci sta a fare la parte dell’”uomo nero” e dopo tutte le polemiche delle scorse settimane rispetto a un arricchimento della Selex a scapito dello Stato, sottolinea come «se il sistema non viene usato ci rimette Finmeccanica. Nel 2010 gli operatori hanno pagato quote per 70 milioni, nel 2011, con i primi rinvii, le quote pagate sono state pari a 30 milioni. Nel 2012 le quote non sono state pagate per nulla e sono state rinviate. E di conseguenza il ministero non ci ha pagato
Che sia veramente la volta buona?
Il ministro dell’Ambiente Clini: «il Sistri può partire il 30 giugno»
-