C’è una forte stretta creditizia? È vero, ma non per tutti. Le organizzazioni mafiose, rivela un rapporto della Confesecerti, anche in tempi di crisi continuano a macinare una massa enorme di denaro. Il fatturato complessivo di quella che viene chiamata Mafia Spa si aggira infatti sui 140 miliardi di euro, con utile ovviamente altissimo, pari a ben 100 miliardi. Ma la cosa veramente preoccupante è che questo fiume di denaro crea una liquidità enorme, stimata in circa 65 miliardi di euro. E in tempi in cui di denari ne circolano pochi è chiaro che chi ne dispone in abbondanza può permettersi di comprare tanto e peraltro a prezzi stracciati. Peggio: perché nei contesti più depressi la Mafia sta diventando l’unico imprenditore sul mercato, al punto che molto finiscono per ritenerlo un soggetto economico “legale”, mentre in quelli più evoluti cresce la tendenza a porre “ostacoli” – per così dire – alle imprese normali, al punto che ogni giorno, in base alle stime, tali imprese arrivano a subire 1.300 reati.
Insomma, la Mafia – se questi dati sono veritieri – starebbe allargando il suo perimetro di affari e soprattutto accanto alle attività malavitose starebbe investendo anche in altre attività, scommettendo anche su una nuova capacità dei suoi manager, non più pratici soltanto di intimidazioni o malaffare, ma anche di economia e di finanza.
E qui arriviamo alla domanda fatidica: ma quale sarebbe il settore su cui maggiormente questa Mafia dalla potenza finanziaria accresciuta starebbe investendo? La risposta lascia di stucco: la logistica e l’autotrasporto. Si tratta, peraltro, di una risposta che non è tanto il frutto di stime avventate: nel corso del 2010 il numero di imprese sequestrate perché macchiatesi di reati connessi all’attività mafiose è drasticamente aumentato e di queste ben il 9,6% era attivo nel settore dei trasporti. Evidentemente dove le difficoltà si rivelano maggiori, dove quindi esiste maggiore potenzialità di occupare spazi di mercato approfittando della debolezza degli attori esistenti, le organizzazioni criminose trovano terreno più fertile.
Il 9,6% delle attività sequestrate alla Mafia operano nei trasporti
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