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Giornata contro la stanchezza degli autisti, i sindacati chiedono più riposo e aree di sosta

Secondo un sondaggio ETF il 60% dei camionisti riferisce di guidare regolarmente in uno stato di spossatezza e oltre il 50% vorrebbe accostare, ma non riesce a farlo. Uiltrasporti e Filt Cgil: «Orari di lavoro, basse retribuzioni e riposi inadeguati sono tra le cause principali di scarsa sicurezza sulle strade»

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Oggi 21 giugno è la giornata contro la stanchezza degli autisti, promossa dalla ETF, la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti. Un’iniziativa a cui hanno aderito le organizzazioni sindacali facenti parte della Federazione, che comprende oltre 200 sindacati nazionali provenienti da più di 40 Paesi. Per l’Italia hanno partecipato Uiltrasporti e Fit Cgil.

La manifestazione prende il via da un sondaggio di ETF dal quale emerge in modo preoccupante che il 60% dei camionisti ha riferito di guidare regolarmente in uno stato di stanchezza. Inoltre, il 27% ha ammesso di aver quasi provocato incidenti a causa di essa, quasi un terzo si è addormentato al volante e oltre la metà degli autisti di camion (52%) ha sentito il bisogno di accostare perché stanco e spossato, senza però poterlo fare. Sono queste, come si può intuire, condizioni di lavoro che rendono pericolose le strade europee non solo per i camionisti, ma per tutti i cittadini.
Per risolvere questo problema i sindacati chiedono per tutti i conducenti migliori condizioni di lavoro, tutela dei diritti, orario di lavoro equo, un giusto tempo di riposo e aree di sosta attrezzate oltre a una retribuzione adeguata. In particolare alle donne, poi, vanno garantite sicurezza e protezione, un giusto bilanciamento tra lavoro e vita privata, servizi igienici e strutture di riposo attrezzate e un ambiente di lavoro inclusivo.

«Orari di lavoro prolungati, basse retribuzioni e scarsa qualità dei riposi rendono il lavoro degli autotrasportatori particolarmente stressante e pericoloso – commentano Uiltrasporti e Filt Cgil – Gli autisti e ancor più le lavoratrici del settore hanno bisogno di riposo e di aree adeguate per poter svolgere il proprio lavoro in modo sicuro e dignitoso. Non smetteremo di sensibilizzare istituzioni, aziende e opinione pubblica su questo tema, perché la dignità dei lavoratori, la loro sicurezza e quella di tutti i cittadini sulle strade è una priorità».

Paolo Uggè, presidente della Federazione Italiana degli autotrasportatori (FAI), coglie l’occasione della giornata per fare un appello «il sindacato si unisca a noi per far rispettare norme sicurezza conducenti». Uggè ricorda inoltre che «Il dlgs n.286 è molto chiaro in merito. Prevede che in caso di incidenti con decessi o feriti gravi, sia disposto il controllo verso tutti i componenti della filiera per verificare il rispetto delle regole sulla sicurezza sociale e della circolazione». Infine, il presidente di FAI conclude con una domanda, che è anche una sorta di provocazione «Perché i sindacati tacciono e parlano di salari bassi, quando sanno benissimo che sono i singoli autisti a concordare il compenso? Questa è solo demagogia che non aiuta a garantire quella sicurezza che le sigle sindacali dicono di voler tutelare».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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