Dopo quattro mesi d’attesa, qualcosa si muove nel settore dei contratti di appalto in ambito logistico. La vicenda del commissariamento di Ceva da parte del Tribunale di Milano, di cui abbiamo parlato a maggio scorso , rischia di essere la miccia che fa saltare in aria il mondo dei metodi illegali di gestione delle cooperative di amministrazione e dei lavoratori a esse collegati.
Il prefetto di Milano ha infatti convocato tutti gli stakeholder del comparto, compresi i sindacati, per esaminare le criticità derivanti dai contratti di appalto in ambito logistico. Una decisione salutata con entusiasmo dalla Fit-Cisl.
«Da tempo denunciamo l’infiltrazione di anomale interferenze e del caporalato nel mondo della logistica – ha spiegato il segretario nazionale, Maurizio Diamante – È positivo che il Prefetto di Milano e la magistratura abbiano compreso, attraverso la vicenda Ceva, l’entità del problema. Ma a questo punto è necessario che anche il Governo faccia la sua parte. Si cominci con il ripristinare il tavolo per la Legalità nella logistica presso il ministero dello Sviluppo economico. Il problema infatti non è solo a Milano. Se si risana la logistica meneghina, i committenti chiameranno aziende da fuori, come dimostra il caso dell’autotrasporto merci italiano, dove la committenza si rivolge a società di autotrasporto dell’Est Europa per pagarli di meno. Il risultato è sia la crisi delle aziende italiane sia i diritti calpestati degli autisti dell’Est, che rischiano la vita sulle strade guidando più tempo del consentito per pochi euro».
«Per troppo tempo – ha proseguito Diamante – si è consentito che interi settori dei trasporti, dalla logistica all’autotrasporto merci, fossero abbandonati alle sole regole del mercato che non tutelano i lavoratori del settore e i cittadini. Il risultato di queste scelte sbagliate o, più semplicemente, di queste non scelte da parte del legislatore, è stata una concorrenza tra aziende basata solamente sul ribasso negli appalti, che a sua volta è garantito dallo sfruttamento dei lavoratori, anche tramite il caporalato e con forme che nulla hanno a che vedere col mondo del lavoro».
Diamante evidenzia infine il paradosso di come ora Ceva Logistic stia tutelando i lavoratori e i loro diritti, ma rischi di chiudere perché non è più competitiva: «Come ha compreso la magistratura milanese, non basta commissariare una sola azienda se tutto il settore è malato».