Il nuovo contratto collettivo nazionale per la logistica e l’autotrasporto contro l’illegalità nella logistica portata a galla dalle inchieste milanesi. Il testo, infatti, interviene in modo deciso per innalzare il livello di regolarità negli appalti di logistica, facchinaggio e movimentazione indicando la possibilità di affidare queste attività unicamente ad imprese che applicano il Ccnl, pena invalidità dell’accordo. Inoltre, gli appaltatori devono rispettare una serie di requisiti in termini di regolarità economico-professionale dell’azienda e sicurezza sul lavoro.

Gap occupazionale e illegalità
Le novità, che si aggiungono a una serie di indicazioni volte a ridurre il gap occupazionale che il settore sta scontando, sono descritte nel libro redatto da Uomini e Trasporti (Gruppo Federtrasporti) “Viaggiante, non viaggiante” presentato oggi nella sede del Gruppo Federtrasporti a Castel Maggiore (Bologna) alla presenza di Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita, Alessandro Peron, segretario generale di Fiap, Sergio Lo Monte, segretario generale di Unatras, Michele Morrocchi, ufficio lavoro e relazioni industriali di Legacoop, Michele De Rose, segretario generale di FiltCgil, Alberto Spinelli, Logistics & S&OP manager di Latteria Soresina e socio Osservatorio TCR, Vittoriano Buono, responsabile service solutions Iveco Mercato Italia. L’incontro è stato introdotto da una presentazione a cura di Marcello Giordani, giuslavorista dello Studio Zunarelli. Dal confronto è emerso che il nuovo Ccnl, se applicato correttamente e diffusamente, è alla base di un “patto di filiera” che potrebbe aiutare il rinnovamento del settore con un maggiore contributo alla competitività, a contrasto dell’illegalità.
“A fronte di una domanda in continua crescita, che presenta picchi, contrazioni, ma anche evoluzioni – ha ribadito Claudio Villa, presidente di Federtrasporti – le aziende hanno bisogno di regole in grado di garantire flessibilità e livelli produttivi adeguati per rispondere al mercato, ma anche di misure in grado di rendere questo settore più attrattivo per i lavoratori e in particolare per gli autisti”.
L’obiettivo della pubblicazione è quello di spiegare in modo divulgativo il nuovo assetto che interessa circa 800mila lavoratori e che arriva a sostegno di un settore incriminato da frodi e illegalità diffusa e che sconta anche un alto tasso di talent shortage: una recente indagine di Manpower mette infatti la logistica e i trasporti al primo posto in Italia tra i settori con maggiori difficoltà nel reprimento del personale con un tasso di irreperibilità pari all’84%, in crescita del 14% nell’ultimo anno, così da superare anche la sanità, solitamente ai primi posti di queste classifiche. Più alto anche della media italiana che si attesta al 78%, contro un dato globale del 74%.
L’accordo che ha portato al rinnovo del Ccnl, siglato lo scorso 6 dicembre ed entrato in vigore da gennaio 2025, ha sbloccato un un incremento salariale che a regime sarà di circa 260 euro mensili per il livello medio del personale viaggiante (autisti) con ritocchi anche alle indennità di trasferta.
I diritti del nuovo contratto
Tra le altre novità normative, il nuovo Ccnl ha aggiornato i profili professionali, in particolare del personale non viaggiante, con l’obiettivo di adeguarli alle nuove necessità legate al digitale e alle tecnologie di ultima generazione. Compare il mediatore culturale per far fronte a un mondo, quello della logistica, sempre più multietnico. Viene introdotta la possibilità di lavoro stagionale o a somministrazione per rispondere ai picchi di domanda che nella logistica sono diventati molto frequenti. Lavoro agile e diritto alla disconnessione, in particolare per gli amministrativi. Tagli allo stipendio per chi si assenta in prossimità delle festività, mentre è stata regolamentata la questione degli indennizzi in caso di danno al mezzo di trasporto e la clausola sociale in caso di cambio di gestione. Infine, maggiori tutele contro molestie, gap di genere e a sostegno delle madri lavoratrici.
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