Dopo appena quattro anni di vita giunge al capolinea l’avventura della start-up svedese Volta Trucks, produttrice di camion elettrici. Dipinta come una delle più promettenti realtà del settore con il suo innovativo eTruck da 16 tonnellate, il Volta Zero, nonché tra quelle più seriamente accreditate a lanciare il guanto di sfida ai costruttori tradizionali, l’azienda ha dichiarato di presentare istanza di fallimento in Svezia. Un annuncio shock, confermato dall’agenzia internazionale Reuters e rimbalzato sulle principali testate economiche internazionali, che spegne di fatto i sogni della giovanissima azienda scandinava.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso costruttore in una nota piuttosto laconica, alla base del fallimento ci sarebbe la situazione di crisi che ha investito il suo fornitore di batterie americano Proterra. «Ciò ha avuto un impatto significativo sui nostri piani di produzione – spiegano da Volta Trucks – riducendo il volume di veicoli che avevamo previsto di produrre. L’incertezza con il nostro fornitore di batterie ha anche influito negativamente sulla nostra capacità di raccogliere capitali sufficienti in un contesto di raccolta di capitali già difficile per gli operatori di veicoli elettrici».
A seguito di ciò il Consiglio della società ha quindi preso la decisione di avviare una procedura di fallimento in Svezia. Anche altre entità commerciali del Gruppo, come Volta Trucks Limited nel Regno Unito, presenteranno procedure di insolvenza nelle giurisdizioni competenti. Sarà compito ora dei curatori fallimentari di Alvarez & Marsal gestire e amministrare il patrimonio della società, compreso il destino degli oltre 800 dipendenti del Gruppo.
I piani di Volta Trucks erano ambiziosi. Proprio poco prima della bancarotta era stata avviata la produzione dei primi Volta Zero da 16 tonnellate nello stabilimento austriaco di Steyr. Inoltre era prevista anche la commercializzazione della versione da 18 tonnellate (sempre nel corso del 2023) e di versioni più piccole da 7,5 e 12 tonnellate (entro fine 2024). Complessivamente aveva raccolto circa 300 milioni di euro da investitori e ordini di veicoli da clienti in tutta Europa pari a oltre 5.000 unità. E che ora resteranno a bocca asciutta.