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Una donna al di sopra della stella: Karin Rådström è la nuova CEO di Daimler Truck

In principio era soltanto la divisione di una multinazionale. Poi, sotto la guida di Martin Daum, Daimler Truck è diventata una società autonoma quotata in borsa. In questo frangente però c’è da affrontare una transizione complicata, segnata da una domanda di mercato in flessione sia in Europa che in Asia. Così al timone della holding viene chiamata una svedese cresciuta in Scania, che ha già dimostrato, come responsabile di Mercedes-Benz Trucks, di coltivare un ottimo rapporto con la redditività e la sostenibilità. E rimpingua pure quella percentuale di donne che in Europa vestono i panni dell’amministratrice delegata, ferma al 7,3% (l'Italia è al 4%)

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Daimler Truck Holding volta pagina. Ed è una pagina tutta al femminile: a prendere il posto di Martin Daum come CEO della società (o se si preferisce, come amministratore delegato) sarà, a partire dal 1° ottobre 2024 e fine al 31 gennaio 2029, Karin Rådström. È un avvicendamento importante: Daum, come sottolinea Joe Kaeser, Presidente del Consiglio di Sorveglianza, ha avuto il merito di aver «guidato la transizione di Daimler Truck da una divisione di una multinazionale a un’azienda di successo quotata in borsa. In questo modo ha attraversato uno dei momenti più emozionanti della storia recente ed è stato l’architetto chiave del successo economico e della reputazione internazionale di Daimler Truck». 

Ma adesso il mercato è in una fase estremamente complicata. Non soltanto c’è una transizione energetica in corso, i cui contorni sfumano e sfuggono ogni giorno di più, ma c’è anche una forte crisi della domanda, in particolare in Asia e in Europa, che investe l’intero perimetro del mondo automotive.
Daimler Truck ha già fatto sapere che andrà a contenere l’orario di lavoro e cristallizzerà i posti di lavoro all’interno delle sue attività produttive in Germania, paese peraltro nel mezzo di un qualche affanno. E anche le previsioni finanziarie comunicate nei giorni scorsi parlano di un Ebit per l’anno in corso in discesa rispetto a quello registrato nel 2023.

In questo contesto ci si affida a una donna. Lei, Karin Rådström, ha origini svedesi, è stata una valente atleta di canottaggio e – neanche a dirlo – ha mosso i primi passi in Scania, dove entrò come tirocinante appena venticinquenne, nel 2004, fresca di laura in Ingegneria (corso – si badi bene – in «Tecnologie industriali e sostenibilità») e di un Master in Gestione Industriale presso il Royal Institute of Technology di Stoccolma. Rimase nella casa del Grifone per 16 anni, dedicandosi anche alla creazione della Scania East Africa a Nairobi in Kenia, assumendo l’incarico di Senior Vice President Head of Buses & Coaches e accedendo nel consiglio direttivo della società come supervisor del reparto Sales & Marketing. 

Nel Consiglio direttivo di Daimler Truck arriva nel 2021, quando diventa responsabile di Mercedes-Benz Trucks e, in tale veste, rimodella la redditività del segmento e lo fa evolvere verso la sostenibilità, in particolare introducendo le nuove battery electric trucks. Il già citato Kaeser dice di lei che «ha dimostrato di essere in grado di promuovere con successo la trasformazione di un marchio e di affrontare un ambiente esterno impegnativo». E in più sottolinea che «ha contribuito a creare una nuova cultura delle prestazioni e a promuovere l’empowerment, la diversità e l’attenzione al cliente».

Statisticamente parlando, Karin Rådström fa parte di una minoranza. Le donne CEO nel mondo sono circa il 10% (con una presenza dominante negli Usa), il 7,3% in Europa, il 4% in Italia. Fuori dal mondo automotive, la CEO più illustre è Karen S. Lynch che guida CVS Health, gigante statunitense nel settore sanitario (detiene una catena di farmacie e vende polizze assicurative) in grado di fatturare più di 322 miliardi di dollari.

Nel mondo dell’automotive, invece, non si può non citare Mary Teresa Barra che da quando è al timone di General Motors è stata in grado di stravolgerne l’organizzazione e di creare modelli altamente innovativi.

Karin Rådström riuscirà a fare altrettanto?

Daniele Di Ubaldo
Daniele Di Ubaldo
Direttore responsabile di Uomini e Trasporti

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