Fornire agli addetti ai lavori e alle istituzioni una panoramica sullo stato dell’arte del trasporto merci pericolose in Italia è l’obiettivo che si è dato OITAF – Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci pubblicando il Libro Bianco del Trasporto ADR, recentemente presentato a Transpotec e realizzato in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Federchimica.
«Con il Libro Bianco del Trasporto ADR, per la prima volta ampliamo il nostro raggio di interesse ed azione oltre il trasporto a temperatura controllata di alimenti e farmaci – ha dichiarato Clara Ricozzi, presidente di OITAF– Secondo gli ultimi dati pubblicati da Federchimica, le merci pericolose rappresentano il 5,4% del totale trasportato in Italia: una percentuale significativa, dalla quale nasce l’esigenza di rispettare scrupolosamente la normativa dell’Accord Dangerous Route, per limitare al massimo il rischio di incidenti».
Una flotta omogenea sul territorio
Nel nostro Paese sono circa 11 mila i veicoli cisterna circolanti – 7.000 autocarri, e 4.000 trainati – dedicati al trasporto di prodotti liquidi, gassosi, pulverulenti o granulari e soggetti a particolari prescrizioni nelle fasi di costruzione, controllo, riempimento e utilizzo.
La flotta è distribuita in modo pressoché omogeneo tra le aree Nielsen in cui è suddiviso il Paese: 23,5%a Nord Ovest, 22,4% a Nord Est, 20,8% al Centro e 33,3% al Sud. Esiste però un forte legame fra PIL e parco ADR: le prime 10 regioni italiane per PIL, capeggiate dalla Lombardia, sono anche quelle con il parco di veicoli cisterna ADR più consistente (15% del totale con 1.103 autocarri e 510 trailer). Va comunque detto che laLombardiaè anche una delle più importanti regioni chimiche europee con 27 miliardi di euro di fatturato e 45 mila addetti (nel 2022).
Un parco veicolare sempre più obsoleto e insicuro
La fotografia di OITAF, oltre alla consistenza del parco veicoli, mostra anche dati preoccupanti sulla sua vetustà che si traduce in maggiore inquinamento e minore sicurezza sulle strade. Molti veicoli infatti non sono dotati dei più moderni sistemi di assistenza alla guida ADAS o, quando presenti sul trattore stradale, non dialogando con il semirimorchio perché di generazione precedente risultano inutili.
L’età media della flotta è di 17 anni, dove in media gli autocarri hanno sulle spalle 15,5 anni, mentre i trainati raggiungono i 19,7 anni.
Un settore che preferisce il conto proprio
L’elevata specializzazione e il pesante carico di responsabilità richiesto agli operatori del settore giustificano le alte percentuali di veicoli utilizzati in conto proprio per il trasporto di merci pericolose: Secondo i dati del Libro Bianco il 47% degli autocarri cisterna ADR viene utilizzato per il conto proprio, una percentuale che scende al 9,9% se si guarda al solo insieme rimorchi/semirimorchi. Complessivamente, il 33,9% dei veicoli viene utilizzato per il trasporto in conto proprio e il 66,1% per il conto terzi (negli altri settori sfiora l’87%).