I prezzi del gas naturale per autotrazione hanno subìto negli ultimi mesi aumenti senza precedenti che rischiano di mettere in ginocchio l’intera filiera del metano. Ecco perché Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano hanno chiesto al governo interventi mirati per una diminuzione dei prezzi di vendita al pubblico del metano per autotrazione, avvertendo che «nel caso in cui nel prossimo provvedimento utile dovessero essere nuovamente ignorate le istanze presentate, il settore andrà in sciopero il 4, 5 e 6 maggio 2022».
L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma alla presenza dei Presidenti Flavio Merigo per Assogasmetano, Andrea Rossetti per Assopetroli-Assoenergia e Dante Natali per Federmetano.
Le associazioni, che rappresentano i proprietari dei distributori di gas naturale per autotrazione, hanno chiesto «un sostegno alle istituzioni per contrastare l’impennata del prezzo del gas naturale, che da mesi si è abbattuta sul comparto e che si è acuita dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina». In particolare, hanno indicato «primo tra tutti una riduzione dell’Iva dal 22% al 5%, già accordata per gli usi civili e industriali, cui si aggiunge l’estensione del credito d’imposta per gli autotrasportatori anche al Cng» (metano compresso, ndr).
La filiera del metano per autotrazione, hanno sottolineato, conta in Italia circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1.100.000 famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità, oltre che un 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione. I provvedimenti richiesti, hanno concluso le associazioni, si rendono «indispensabili a fronte dell’impatto negativo che la crisi attuale sta avendo sul perseguimento degli obiettivi che il settore si è dato, relativi all’aumento del parco circolante a metano, a un ulteriore sviluppo della rete di stazioni di rifornimento, alla diffusione del self-service e al potenziamento delle infrastrutture per il metano liquefatto (lng) nell’Italia meridionale».