Un autista di un’azienda, la Helios Trasporti, impegnata a garantire i propri servizi al magazzino Amazon di Origgio (Varese), nei giorni scorsi è stato colpito da un provvedimento disciplinare che in molti hanno interpretato in maniera sospetta. Siccome l’interessato svolge attività sindacale e nella motivazione al provvedimento si parla di «scarsa produttività», lo stesso sindacato Filt Cgil lo ha interpretato come un attacco nei suoi confronti e dei lavoratori che vi aderiscono. E proprio per questo ha messo in moto una mobilitazione che, recita una nota, «proseguirà fino a quando non verranno ripristinate corrette relazioni industriali».
Luca Stanzione, segretario generale Filt-Cgil Lombardia, ha detto a chiare lettere che «siamo all’uso della più becera repressione dell’attività sindacale. Ci aspettavamo relazioni sindacali mature e invece ancora una volta ci ritroviamo una scelta datoriale pre-Statuto dei Lavoratori. La Filt Cgil rimarrà al fianco del nostro rappresentante perché è chiaro che l’obiettivo non è lui ma siamo noi e i diritti dei lavoratori conquistati in questi anni».
Fin qui i fatti aggiornati a ieri. Senonché nel corso della giornata odierna sono arrivati anche i punti di vista espressi da Helios Trasporti e da Amazon.
La prima società, in particolare, ha specificato che «l’autista non è stato licenziato, ma ha ricevuto una contestazione disciplinare con relativa sospensione cautelare, durante la quale riceverà la normale retribuzione, relativamente al mancato adempimento dell’attività lavorativa. Il tutto nel rispetto della procedura prevista dal Contratto Collettivo Nazionale Trasporti e Logistica, secondo cui il lavoratore ha dieci giorni per presentare le sue motivazioni in merito».
Amazon, invece, ha fatto presente che i fornitori di servizi di consegna con cui stringono relazioni «assumono e gestiscono direttamente i propri dipendenti. Amazon è costantemente impegnata affinché venga garantita un’esperienza di lavoro positiva a tutti i loro autisti. Verifichiamo regolarmente che tutti i nostri fornitori di servizi di consegna operino nel pieno rispetto delle normative vigenti e del nostro Codice di Condotta dei Fornitori, attento a garantire che gli autisti abbiano compensi e orari di lavoro adeguati, ed effettuiamo controlli su ogni segnalazione di non conformità».
La multinazionale dell’e-commerce ha poi aggiunto che «garantire un’esperienza positiva ai corrieri rappresenta una priorità. Per tale motivo lavoriamo a stretto contatto con i fornitori di servizi di consegna per definire insieme degli obiettivi realistici che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti». A tale scopo Amazon ricorda di mettere a disposizione dei propri fornitori «una tecnologia di pianificazione delle rotte che prende in considerazione diversi fattori, come il traffico, per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza. Gli autisti sono liberi di decidere se seguire o meno le indicazioni fornite, ma sulla base dell’esperienza questa tecnologia si è dimostrata uno strumento efficace di pianificazione dell’itinerario. Oltre il 96% delle rotte effettuate in Italia viene completato entro la conclusione dell’orario lavorativo e, frequentemente, con largo anticipo rispetto alla conclusione dello stesso. Questo anche grazie al fatto che le aziende fornitrici di servizi di consegna sono pronte, in qualsiasi momento della giornata, a fornire il supporto necessario ai loro dipendenti».