Scemata l’onda lunga accumulata a causa dei ritardi nelle consegne di fine 2022, il primo semestre 2023 del comparto veicoli trainati con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate chiude con 8.340 rimorchi e semirimorchi immatricolati, il 4,8% in meno rispetto agli 8.758 dell’anno precedente. Un calo che non era stato messo in conto, anzi, a gennaio (che aveva aperto l’anno sotto il segno di un rincuorante +9,1%) Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae ipotizzava un primo semestre in rialzo. Oggi, invece, commenta così i dati di giugno (-9,4% con 1.390 unità immatricolate) e del primo semestre complessivo: «In questi primi sei mesi dell’anno abbiamo assistito a un calo dell’immatricolato che riflette le difficoltà delle imprese di autotrasporto, penalizzate dall’alto costo dell’indebitamento, a realizzare gli investimenti necessari al rinnovo del parco veicolare, con pesanti ripercussioni sulla sicurezza delle nostre strade e sulla capacità delle imprese italiane di far fronte alla domanda di trasporto, rischiando una marginalizzazione rispetto ai vettori stranieri».
Nonostante il quadro incerto, Mastagni trova segnali positivi che scaturiscono dai «contributi prenotati per gli incentivi statali agli investimenti attualmente in corso erogati dal MIT. Per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi, a cui erano state destinate risorse pari a 7,5 milioni di euro, risulta essere stato prenotato infatti l’intero fondo disponibile, con il plafond andato esaurito in pochissime ore dall’apertura delle istanze». Un chiaro segnale che gli operatori del settore hanno atteso lo sblocco dei fondi, «auspichiamo che il ministero dei Trasporti – aggiunge Mastagni – possa al più presto istituire un fondo strutturale ad hoc, che sostenga nel tempo il rinnovo del parco circolante italiano (tra i più vetusti d’Europa) con veicoli tecnologicamente avanzati e sicuri. Infine, riteniamo urgente aggiornare il Codice della Strada per permettere la circolazione di complessi veicolari fino a 18,75 metri, così da aumentare l’efficienza e la sostenibilità del trasporto nel nostro Paese»