Dalle analisi di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) dalle immatricolazioni dei veicoli trainati un primo timido segno positivo. Il mese di giugno 2020 va infatti in archivio con un +6,2%, con 1.138 i nuovi libretti di circolazione di rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3,5 ton (98 rimorchi: -38% e 1.040 semirimorchi: +13,8%).
Restano invece in profondo rosso i dati relativi alle immatricolazioni dei nuovi autocarri (-48,3%) che nel mese di giugno hanno visto il rilascio di soli 1.619 libretti di circolazione.
Nel primo semestre 2020 si contano 9.250 libretti di circolazione di nuovi autocarri, -33,7% rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, e 5.549 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, -36,1% rispetto a gennaio-giugno 2019, così ripartiti: 469 rimorchi (-42,5%) e 5.080 semirimorchi (-35,5%).
Lo scenario in cui si muovono gli operatori italiani del settore, del resto, è ancora critico, e anche alla luce di stime Istat che a giugno registrano un leggero rialzo dell’indice di fiducia: nel settore manifatturiero dal 71,5 al 79,8; nelle costruzioni da 108,4 a 124,0, mentre per il comparto dei servizi l’indice risale sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (da 68,0 a 79,1).
Le aziende di autotrasporto, spiazzate da una crisi senza precedenti da cui si uscirà lentamente e non senza difficoltà, ritardano gli investimenti in attesa dell’attuazione delle misure – note da tempo – di incentivazione al rinnovo delle flotte previste dal DL Fiscale e della Legge di Bilancio 2019, rendendo così faticosa anche la ripartenza della filiera produttiva. Occorre accelerare i tempi per dare sostegno al mercato e, date le ingenti risorse, valutarne un’immissione in circolazione in più riprese, per evitare l’effetto “click day” dello scorso anno, responsabile, di fatto, di effetti distorsivi sul mercato.
Una possibile forma di incentivazione indiretta al rinnovo del parco, orientata alla decarbonizzazione del trasporto merci, potrebbe essere l’adozione, da parte delle società concessionarie autostradali, di politiche di pricing a favore dell’utilizzo di veicoli commerciali ad alimentazioni alternative (GNL, Bio-GNL, CNG, Bio-CNG, Hydrogen, Full Electric) rispetto a quelli tradizionali, come già avviene in Germania e come si sta sperimentando sulla rete autostradale della Regione Lombardia (A35 Bre.Be.Mi. e A58, TEEM).