19 miliardi di ricavi netti e 5,5 miliardi di investimenti in cinque anni. Questi gli obiettivi al 2028 del nuovo Piano Strategico di Iveco Group, presentato ieri durante il Capital Markets Day, ad appena 24 mesi dal primo Investor Day. Una decisione dovuta al fatto che a fine 2023 il Gruppo aveva già raggiunto gli obiettivi previsti per il 2026 o era in anticipo sui tempi di conseguimento. Nel piano strategico risalente al 2021, per esempio, erano stati previsti ricavi netti totali delle attività industriali tra i 16,5 e i 17,5 miliardi di euro entro il 2026 e nel 2023 la cifra aveva già raggiunto 15,9 miliardi di euro alla fine dello scorso anno, dimostrando di essere pienamente in linea con le finalità. Lo stesso dicasi per l’adjusted EBIT delle attività industriali, previsto tra il 5 e il 6% e già raggiunto nel 2023. E così via,
Obiettivi finanziari ambiziosi entro 5 anni
Come accennato, la società torinese punta a ricavi netti al 2028 per circa 19 miliardi di euro e a un margine ebit rettificato (l’utile o la perdita che un’impresa consegue in assenza di componenti straordinarie) tra il 7 e l’8%. Il free cash flow (cioè la differenza tra i flussi di cassa in entrata da attività operative e i flussi di cassa in uscita per investimenti) è fissato a circa 0,9 miliardi, più che raddoppiato dagli 0,4 miliardi del 2023. Il Gruppo mira anche a un utile per azione (adjusted diluted eps) superiore a 3 euro (anche in questo caso quindi più che raddoppiato).
Positiva la reazione di Piazza Affari, con il titolo Iveco che ha guadagnato l’11,4% fissandosi oltre quota 13,5 euro.
Investimenti al 2028 per oltre 5,5 miliardi in tre aree
Tra il 2024 e il 2028 il costruttore piemontese investirà oltre 5,5 miliardi di euro in tre aree chiave:
- transizione energetica;
- Intelligenza Artificiale e Software Defined Vehicles;
- guida autonoma.
Per quanto riguarda la prima, l’azienda ha confermato l’obiettivo di zero emissioni entro il 2040, attraverso un approccio a multi-propulsione sostenuto da modelli di business «pay-per-use», come GATE (Green & Advanced Transport Ecosystem), la piattaforma mirata a proporre un noleggio medio e lungo termine di veicoli elettrici tramite un’operatività digitale. L’ambizione a cinque anni di GATE è di evolversi in una piattaforma aperta ai veicoli di qualsiasi costruttore.
Sull’Intelligenza Artificiale, che consente significativi progressi in aree come l’analisi dei dati, l’interazione uomo-macchina e lo sviluppo del software, è stato inaugurato un laboratorio «Software & Analytics», dove lavoreranno nei prossimi anni 500 ingegneri specializzati. «I cosiddetti Software Defined Vehicles, alimentati da algoritmi di IA – ha spiegato Iveco – sono destinati a rivoluzionare l’industria, semplificare gli aggiornamenti dei veicoli e aumentare la produttività del cliente».
Infine, per la la guida autonoma, che Iveco sta già testando su strade aperte al traffico, è in corso una collaborazione con Plus, un fornitore globale di tecnologia del settore, e con altri produttori di mezzi pesanti.
Oltre il 50% dell’investimento totale non dipende da adeguamenti a nuovi requisiti di conformità o regolamentari, il che consentirà un rapido adattamento alle dinamiche di mercato là dove necessario.
Impegno per 1 miliardo di euro di efficienze
Il precedente piano di eccellenza operativa dell’azienda si era prefissato il target di risparmiare 1 miliardo di euro nel periodo 2019-2026. Alla fine del 2023 Iveco Group era in linea con questo obiettivo, avendo generato efficienze operative per 300 milioni di euro, con altri 600 milioni di redditività aggiuntiva in termini di volumi, mix e prezzi. Con il nuovo progetto, a partire dal 2024, l’Azienda si impegna a 1 miliardo di euro di efficienze, suddivise in 600 milioni entro il 2026 e gli altri 400 milioni entro il 2028.
Rafforzamento delle partnership con Hyundai e intesa con Ford Trucks
All’interno delle collaborazioni con altre realtà dell’automotive, Iveco Group ha esteso la partnership con Hyundai Motor Company nel settore dei mezzi commerciali pesanti elettrici, sia a batteria sia a celle a combustibile, per i mercati europei. L’alleanza, iniziata nel marzo 2022, ha già portato alla presentazione del primo veicolo elettrico a celle a combustibile allo IAA di Hannover. Più recentemente, lo scorso febbraio, le due aziende hanno annunciato la firma di un accordo di fornitura per un veicolo commerciale leggero completamente elettrico con marchio Iveco per l’Europa, basato sulla piattaforma eLCV (electric Light Commercial Vehicles) di Hyundai.
È invece di ieri la firma di un Memorandum d’Intesa non vincolante con Ford Trucks, marchio di Ford Otosan, per una collaborazione nello sviluppo congiunto di una struttura di cabina per veicoli pesanti conforme alle nuove normative che entreranno in vigore nel 2028/2029. Si tratta di un passo preliminare nello sviluppo congiunto di nuovi prodotti e tecnologie, esteso a componenti e sistemi interni di cabina.
Le partnership ridurranno i costi e le spese per tutte le realtà coinvolte, assicureranno la conformità e la competitività e apporteranno al veicolo caratteristiche importanti, senza trasferire costi eccessivi ai clienti finali.
Unlimited Pathways e la cessione di Magirus
È stata poi creata una nuova struttura di reporting per business unit, che fornirà maggiore trasparenza sulle performance separate di Powertrain, Bus, Defence, Truck e Financial Services. Ogni unità ha il suo specifico «Unlimited Patwhay» che ne riflette rendimento, scopi futuri e potenziali opportunità di crescita.
Tuttavia, la business unit Fire Fighting (organizzata sotto il marchio Magirus) non è inclusa nel nuovo Piano strategico, né nelle relative previsioni finanziarie. Il motivo è la firma di un accordo definitivo per il trasferimento entro il 2025 della proprietà di Magirus a Mutares, società quotata in borsa specializzata in turnaround (ovvero in progetti di risanamento di aziende in difficoltà).
I progetti per Powertrain (marchio Fpt Industrial)…
Powertrain, uno dei primi tre produttori di motori a livello mondiale, con un portafoglio prodotti diversificato e puntando sull’innovazione, si propone di raggiungere tra i 5,5 e i 6 miliardi di euro di ricavi netti entro il 2028 (obiettivo precedente circa 5 miliardi di euro entro il 2026) e ad aumentare l’Adjusted EBIT margin per raggiungere il 9,5%-10,5% a fine 2028.
… quelli per Truck (marchio Iveco)…
L’unità Truck intende far leva sulla leadership nel segmento dei veicoli commerciali leggeri con i modelli Daily e eDaily e nella gamma media con l’Eurocargo, migliorando nel contempo i margini del segmento dei camion pesanti con gli S-Way e S-eWay. L’obiettivo è il raggiungimento di 11-11,5 miliardi di euro di ricavi netti entro il 2028, con margine ebit rettificato di circa il 7%.
… e quelli per Financial Services (marchi Iveco Capital e Gate)
Per la divisione Financial Services, si cercherà la conferma degli attuali risultati, aprendo nel contempo la strada a nuove soluzioni di mobilità sostenibile, tra cui quelle fornite da GATE. La business unit mira a far crescere il portafoglio captive gestito fino a 8-9 miliardi di euro rispetto ai 6,9 miliardi di euro del 2023, con un Adjusted EBIT margin tra 130 e 150 milioni di euro entro il 2028.
Il rebus Defence (marchi Idv e Astra): Marx smentisce la vendita
All’interno di Iveco Group, Defence è un’unità indipendente e autosufficiente, che si occupa della produzione di veicoli per la difesa e la protezione civile. Si tratta di un comparto con un portafoglio ordini che supera i 4 miliardi di euro. La previsione del Piano è di raggiungere tra 1,2 e 1,3 miliardi di euro di ricavi netti entro il 2028, con un Adjusted EBIT margin tra il 12 e il 13%.
Tuttavia, le voci di cessione dell’unità continuano a girare (la acquisterebbe Leonardo, società pubblica italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza). A questa precisa domanda durante il Capital Market Day, il CEO di Iveco Group, Gerrit Marx, ha precisato che «non ci sono discussioni che vadano oltre la partnership», chiudendo quindi apparentemente le porte a ogni ipotesi di vendita.
Gli obiettivi di sostenibilità
Sul fronte della sostenibilità e della parità di genere, Iveco Group ha superato l’obiettivo complessivo del 60% di riciclo di acqua nei suoi siti, raggiungendo il 64% alla fine del 2023. Alla fine dello scorso anno, il 24% delle posizioni dirigenziali era poi affidato a donne, partendo dal 18,2% del 2021 e superando la meta al 2026 del 23%. Il Gruppo è anche ben posizionato per raggiungere ben prima del previsto la sensibile riduzione degli infortuni sul lavoro.
Sulla base di questi primi risultati, il Gruppo torinese ha fissato target di sostenibilità ancora più ambiziosi. Entro il 2026, il 100% dell’elettricità totale consumata sarà prodotta da fonti rinnovabili (scadenza anticipata dal 2030) e sempre entro quella data il 75% dell’acqua utilizzata nei suoi stabilimenti industriali a livello mondiale dovrà essere riciclata (il precedente obiettivo era il 60%). Inoltre nel 2028 il 30% delle posizioni impiegatizie sarà affidato a donne.
«Il primo dei nostri valori afferma che ‘andiamo oltre l’ovvio’. Incarna l’anima del nostro gruppo e riflette chiaramente la nostra ambizione di spingere consapevolmente in avanti i limiti e di intraprendere coraggiosamente nuovi percorsi – ha affermato in conclusione Marx – Abbiamo dimostrato che possiamo mantenere le promesse che facciamo e oggi ci impegniamo con un nuovo piano a un’accelerazione del nostro portafoglio prodotti, a partnership più forti e diversificate e a una maggior determinazione nel perseguire la sostenibilità. Rispetteremo questi impegni perché i percorsi e le opportunità davanti a noi e alle nostre cinque business unit sono entusiasmanti e illimitati».